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Terremoto, il sindaco di Crognaleto alla Camera: “Non vogliamo assistenza ma incentivi mirati”

Terremoto, il sindaco di Crognaleto alla Camera: “Non vogliamo assistenza ma incentivi mirati”

TERAMO, 7 novembre – Incentivi mirati e non mera assistenza. E’ la richiesta avanzata questa mattina dal sindaco di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo nel corso dell’incontro alla Camera con oltre 600 sindaci, incontro nel corso del quale i primi cittadini dei comuni terremotati hanno sottolineato la necessità di ricostruire pensando ai territori.
“Noi non vogliamo assistenza ma il riconoscimento del giusto merito” ha detto D’Alonzo, che ha sottolineato anche come “chi fa attività commerciali in queste località garantisce anche un presidio contro lo spopolamento dei territori”. Il primo cittadino di Crognaleto ha poi parlato della  differenza, rispetto al sisma dell’Aquila:

“Ieri c’era un rapporto con i corridoi romani, oggi c’è un rapporto diretto con i sindaci. Siamo convinti che grazie agli emendamenti porteremo a casa il risultato, che il governo aderirà alle nostre richieste. Importante e’ pensare ai territori, fare scatole vuote non ha senso”.

Il sindaco di Crognaleto è intervenuto poco prima del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che ha confessato nel suo intervento di percepire un senso di “abbandono”. Senso di abbandono espresso anche dal sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci, per il quale “c’è una differenza tra 10 giorni e 2 mesi. Comprendiamo che ora l’attenzione è tutta rivolta ai Comuni colpiti dall’ultimo terremoto ma ci sentiamo leggermente trascurati”.

Nel corso dell’incontro, durante il quale il presidente della Camera Laura Bolrdini ha confermato l’impegno delle istituzionali nazionali sottolineando come l’Italia abbia  “di fronte a sé scelte impegnative e di lungo periodo. Al primo posto tra la priorità c’è la messa in sicurezza del territorio”, è intervenuto anche il presidente dell’Anci Antonio Decaro, che non ha esitato a ricordare i luoghi del sisma “distrutti e attraversati dall’angoscia, dove vive la storia di tante famiglie, che lì vogliono tornare a stare”.

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