Tribunali a rischio soppressione, un po’ di chiarezza dopo la demagogia

di Pierluigi Palladini

AVEZZANO, 24 novembre – È partito il conto alla rovescia per i tribunali abruzzesi “minori” che, stando alla legge che ridisegna la geografia giudiziaria italiana, su proposta del Csm, dopo le proroghe adesso rischiano di chiudere i battenti. Parliamo d Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. 

In questi ultimi giorni, come noto, i sindaci della Marsica hanno varato una delibera fotocopia o meglio copia e incolla nella quale si impegnano nell’autotassazione per mantenere autonomamente il Tribunale di Avezzano ed evitarne così la soppressione. Bisogna iniziare a fare un po’ di chiarezza prima di annegare nel mare della demagogia. Innanzitutto bisognerà vedere se tale soluzione sia accettabile e accettata, legislativamente parlando da Ministero e Csm. Il personale di Tribunale e Procura, infatti, resta a carico del governo centrale di Roma e questo vuol dire che la chiusura dei tribunali minori, che poi tanto piccoli non sono, rappresenta anche un’occasione per collocare il personale dove ce ne è in carenza e, magari, sforbiciare anche un po’ i numeri con qualche beneficio per andare in pensione.

Chiarito questo, quindi, l’autotassazione proposta dai Sindaci della Marsica, a cui avrebbero aderito solamente 22 sindaci su 37, andrebbe a coprire le altre spese. Locali se non sdemanializzati, riscaldamento, climatizzazione, se esistente, energia elettrica, insomma le spese ordinarie di funzionamento degli uffici. Ora, ammessa e non concessa l’ipotesi dell’accettazione da parte di Governo e Csm, e le valutazioni tecnico contabili dei preposti uffici di ragioneria, bisogna chiarire un ultimo passaggio.

L’autotassazione con la quale si dovrebbe coprire questa ingente massa di spese annue, riguarda non i sindaci o gli amministratori, ma tutti noi cittadini. Insomma, un ennesimo sacrificio per avere ciò che, in realtà, la Costituzione, come per sanità ed istruzione, prevede che ci sia dato per diritto. Diritto alla Giustizia, Diritto all’Istruzione e soprattutto Diritto alla Salute. Non è un concetto difficile. Qualora comunque passasse questa strada, si arriverebbe persino al paradosso. Molti cittadini, chiamati a pagare con le proprie tasse le spese per il Tribunale, a causa degli alti costi per l’accesso alla Giustizia stessa, rischierebbero di… pagare l’affitto ma di non poter abitare nella “loro” casa. Insomma, molti contribuirebbero a mantenere il Tribunale ma non potrebbero usufruire dei suoi servizi.

Per concludere, l’idea dell’autotassazione, oltre ai limiti e ai paradossi esposti, mostra con evidenza solo una realtà: il ritardo ed il lassismo, speriamo non voluto, che i rappresentanti delle Istituzioni regionali, provinciali e comunali hanno avuto nell’affrontare questo serio problema.

Una questione nota da anni, oltre un ventennio, e che molti hanno pensato spesso di poter affrontare e risolvere con inutili “viaggetti” a Roma dove si raccoglievano quattro rassicurazioni per i corridoi dei mister e del Parlamento, per poi tornarsene in Marsica convinti di aver risolto il problema che, come una cisti infetta, si ripresentava tal quale a prima dopo il previsto e prefissato tempo di maturazione.

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