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Nuova offensiva legale della Santa Croce contro la Regione: “Alla fine pagheranno gli abruzzesi”

Nuova offensiva legale della Santa Croce contro la Regione: “Alla fine pagheranno gli abruzzesi”

L’AQUILA, 24 aprile – Nuova offensiva legale da parte della Santa Croce, ex concessionario della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro, che ha diffidato la Regione Abruzzo, denunciando “disparità di trattamento” in merito alle due concessioni di acque minerali Canistro e Valle Raio Popoli. Già da diverso tempo è in atto un durissimo contenzioso tra la società del patron Colella e l’ente regionale, a colpi di diffide e istanze di accesso agli atti, finalizzate “a vedere riconosciuti i propri diritti e tornare ad imbottigliare in regime di proroga, in attesa dell’espletamento del bando, acqua minerale a Canistro, come accade per la la Gran Guizza Spa, nella sorgenti Valle Reale di Popoli e San Benedetto in Perillis”.


Secondo i vertici della Santa Croce, i due bandi sono caratterizzati da ritardi, illegittimità e procedure dubbie. L’azienda di Colella ha partecipato alle due gare: a Canistro è stata estromessa con la produzione, che non è ancora ripartita visto che il gruppo Norda, assegnatario provvisorio, è lontano dal completare l’iter, mentre a Popoli è ancora in corsa.

Il titolare della Santa Croce, Camillo Colella, attacca:

“Ancora una volta denunciamo i due pesi e le due misure che la Regione sta attuando nei miei confronti rispetto ai due concorrenti Norda e Gran Guizza. Questo non fa altro che aumentare la portata del risarcimento danni che tra breve si troverà a contrastare la Regione e che farà pagare gli abruzzesi i comportamenti amministrativi scorretti”.

La Santa Croce ha chiesto un’autorizzazione provvisoria all’imbottigliamento in attesa della definizione della gara datata 15 dicembre 2016, considerando che da anni la preziosa acqua finisce nel fiume, provocando un danno erariale per gli abruzzesi.

Inoltre, l’ex concessionario ha chiesto che vengano dichiarati scaduti i termini della procedura per la concessione definitiva della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro, “per inadempienze e ritardi del gruppo Norda, dal marzo dello scorso anno aggiudicataria provvisoria della concessione, ancora molto lontana dal rispettare le prescrizioni e in rotta di collisione con la Regione, con la quale ha un contenzioso al Tar, essendo in disaccordo con il passaggio del progetto alla procedura Via”.

Inoltre la Santa Croce ha fatto richiesta di accesso agli atti per verificare la legittimità della partecipazione delle persone presenti alla riunione tecnica, un summit per fare il punto della situazione sul bando Sant’Antonio Sponga, convocata in Regione il 26 marzo scorso, e sulla conferenza dei servizi del 12 aprile scorso, indetta dall’ente per sbloccare la situazione di impasse e finita con un nulla di fatto. Nei giorni precedenti a questa riunione, la società di Colella aveva diffidato la Regione ad effettuarla, perché non prevista dalla legge.

Colella aggiunge:

“Non si possono bloccare gli imprenditori con procedure molto dubbie. Faccio appello alla buona politica per fare giustizia su due procedure che vedono il vice presidente della Regione Giovanni Lolli e il dirigente competente Iris Flacco, autori di atti amministrativi e politici che mi hanno a dir poco danneggiato in maniera gratuita. I nodi stanno venendo al pettine. Faccio appello anche al Garante sugli appalti e alla Corte dei conti, perché intervengano sul danno erariale”.

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