D’Alfonso sulle inchieste che lo vedono coinvolto: “Ho fatto tutto nell’interesse pubblico”
PESCARA, 21 febbraio – Luciano D’Alfonso respinge con forza le accuse di corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio, che gli sono contestate su più fronti, nell’ambito di un’indagine della Procura dell’Aquila su alcuni appalti della Regione Abruzzo. Il governatore, in apertura della seduta odierna del Consiglio regionale, si è soffermato sulle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto.
D’Alfonso ha espresso rispetto per l’attività degli inquirenti, ma ha ribadito la propria estraneità ai fatti contestati:
“Una cosa è certa, tutta la mia attività amministrativa è condotta in modo che prevalga sempre l’interesse pubblico. Sono pronto a tutte le critiche, purché però si parta da questo assunto. Quando si è decisori pubblici, la rilettura dell’autorità giudiziaria incentiva la piena idoneità dell’attività amministrativa. Da parte mia, dunque, non c’è solo una condotta collaborativa, ma anche un apprezzamento di tipo istituzionale. Anche perché sono oltremodo interessato affinché si compia una puntuale diagnostica esaustiva di ogni aspetto”.
Subito dopo il presidente della Regione è entrato nel merito delle accuse:
“I fatti che mi vengono contestati sono racchiusi in due fogli di carta e in un terzo documento, che raccontano quattro situazioni reali. La prima vicenda riguarda un fondaco di Penne, su cui io avrei sollecitato, su richiesta non di un privato, ma del sindaco, del vice sindaco e dell’assessore al ramo, il superamento di un vincolo per consentirne al Comune l’alienazione, sulla base di un piano di sdemanializzazione risalente al 2008. Il secondo riguarda attività amministrative iniziate su lavori di risanamento ambientale e igienico di alcune case popolari a Pescara. L’Ater chiedeva 5 milioni di euro per gli interventi su 70 appartamenti, che grazie a una nostra rilettura e al lavoro di professionalità che hanno sempre affiancato la Giunta, si sono ridotti a 2 milioni e 400mila euro. C’è poi il Parco Didattico del Lavino, per il quale è in corso un’attività di estimazione e progettazione tra Provincia, Comuni e Regione. L’ultimo episodio riguarda la delibera del 3 giugno scorso per la riqualificazione strategica del Parco di Villa delle Rose a Lanciano, per la quale la copertura finanziaria deve essere rintracciata”.
D’Alfonso ha rivolto un pensiero anche ai carabinieri che hanno preso parte alle indagini:
“Li ringrazio per la costumatezza e la misura con cui hanno condotto l’attività negli uffici della Regione”.
Quindi ha concluso:
“La mia attività politica e amministrativa proseguirà con la stessa forza e impegno di sempre”.