PESCARA, 2 novembre – Cresce il numero delle imprese in Abruzzo nel secondo e terzo trimestre del 2016, cresce in maniera disomogenea nelle quattro province: più vivace Pescara con un saldo tra iscrizioni e cancellazioni di 429 aziende, poi Chieti con 392, Teramo con 311 e leggermente più indietro L’Aquila con 198. Sono questi i dati principali che emergono dal rapporto diffuso da Aldo Ronci.

“L’analisi settoriale – rileva Ronci – pone in evidenza che l’incremento è da imputare per la quasi totalità (75%) al settore dei servizi (+996) mentre incidono poco l’agricoltura (+188), l’industria (+82) e le costruzioni (+64). In valori percentuali crescono più della media nazionale i servizi e l’industria mentre crescono meno dei valori italiani l’agricoltura e le costruzioni”.

Se l’impronta data dai servizi all’economia locale è determinante va evidenziato che la crescita è dovuta a tre settori attività ricettive (+281), commercio (+226) e servizi alle imprese (+148).

La distribuzione degli incrementi nelle province abruzzesi ha registrato i picchi più elevati a Pescara nelle attività ricettive (+91),  nel commercio (+60) e nei servizi alle imprese (+52), a Teramo nel commercio (+85) e nelle attività ricettive (+76), a Chieti nell’agricoltura (+88), nelle attività ricettive (+64) e nel commercio (+62) e all’Aquila nelle attività ricettive (+50).

“La crescita registrata del tessuto imprenditoriale abruzzese nel II e nel III trimestre 2016 (+1.330) è un segnale importante di ripresa in quanto si aggiunge ad altri segnali positivi, – rileva Ronci – quello dell’occupazione che, nel II trimestre 2016, ha guadagnato 15.000 unità pari ad un incremento del 3,2% contro il 2,4% nazionale e quello dell’export che, nel I semestre 2016, ha registrato un incremento di 500 milioni ad un tasso del   13,6% (che ha posizionato l’Abruzzo al terzo posto della graduatoria nazionale)”.