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A cena con una ragazza a Pescara, lei lo narcotizza e lo rapina, lui finisce in coma

A cena con una ragazza a Pescara, lei lo narcotizza e lo rapina, lui finisce in coma

PESCARA, 12 ottobre – Un pescarese di 54 anni porta a cena una ragazza 19enne. Lei versa una sostanza tossica in una lattina di Coca Cola e lo narcotizza. Lui viene rapinato, perde i sensi e finisce in coma, per fortuna senza ulteriori conseguenze. Non è la trama di un B-movie americano, ma è quanto ricostruito dalla Squadra Mobile di Pescara, attraverso indagini che hanno consentito di individuare anche i due complici della ragazza.

La vicenda ha inizio il 14 settembre scorso, quando il personale del 118 di Pescara trova un uomo di 54 anni, privo di sensi, a bordo della propria autovettura. L’uomo viene soccorso e trasportato d’urgenza all’Ospedale Civile, dove viene ricoverato in stato di coma. La vittima del raggiro successivamente si riprende e subito ci si accorge che qualcosa non quadra: la persona uscita dal coma dichiara di non avere mai assunto sostanze stupefacenti o psicofarmaci nel corso della sua vita, eppure risulta gravemente intossicata da benzodiazepine, principio attivo di alcuni potenti psicofarmaci somministrabili solo con ricetta medica specialistica.

Intervengono gli agenti della Squadra Mobile di Pescara, ai quali l’uomo riferisce di essersi sentito male dopo avere bevuto una Coca Cola dallo strano sapore, acquistata in un locale di Montesilvano, presso il quale era andato a cenare con una conoscente. Dopo cena, mentre i due stavano rincasando, la ragazza gli aveva chiesto di finire di bere la sua Coca Cola, con il pretesto di non volerla sprecare. Pur sentendo un sapore strano, l’uomo aveva bevuto la bibita e, poco dopo, aveva perso i sensi.

Immediatamente partono le indagini, che permettono di accertare che, quella notte, al malcapitato erano stati sottratti il portafogli con i documenti, 70 euro in denaro contante e due tessere bancomat con le quali, a breve distanza di tempo, erano stati effettuati due prelievi per un ammontare di 380 euro. Viene identificato anche l’autore dei prelievi, un tossicodipendente pescarese di 29 anni, che messo alle strette confessa, spiegando di essere legato sentimentalmente all’autrice del raggiro e chiamando in causa anche una terza persona. In casa della ragazza, inoltre, viene rinvenuto un flacone di medicinale a base di benzodiazepina, normalmente utilizzato dalla madre della giovane.

La ragazza è attualmente sottoposta all’obbligo di dimora, con il divieto di uscire nelle ore notturne, mentre al terzo protagonista del raggiro, un pescarese di 35 anni, è stato inflitto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Nessun provvedimento cautelare è stato emesso a carico del reo-confesso, in ragione della collaborazione fornita agli inquirenti.

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