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Abruzzo, aumenta l’occupazione. Segni di ripresa per la produzione industriale

Abruzzo, aumenta l’occupazione. Segni di ripresa per la produzione industriale

PESCARA, 13 settembre – Un Abruzzo che sta crescendo e dove il settore industriale ha agganciato la ripresa. A fotografare il rilancio del tessuto economico-produttivo regionale, secondo il consigliere Camillo D’Alessandro, i dati Istat,  illustrati questa mattina a Pescara insieme all’economista Giuseppe Mauro.

“Il problema della disoccupazione in Abruzzo non è assolutamente risolto ma i dati, dall’avvio dell’esperienza del governo D’Alfonso ad oggi, indicano che le politiche attivate per lavoro, occupazione, sviluppo sono coerenti con una regione che ha tra le migliori performance dell’Italia, sicuramente del centro-sud Italia – ha detto D’Alessandro – A fine giugno 2014 avevamo 459 mila occupati; a fine giugno scorso erano aumentati di 26 mila. Nello stesso periodo gli inattivi sono diminuiti di 44 mila unità, il tasso di occupazione femminile è cresciuto dell’1,4% mentre quello di disoccupazione giovanile (15-24 anni) dal 48,1% del 2015 è passato al 38,8% del 2016”.

Dati positivi anche per quanto riguarda i cosiddetti ‘neet’ , ovvero quei soggetti che non studiano e non lavorano nè cercano un’occupazione, passati dai 54 mila del 2015  ai 49 mila del 2016, così come positivo è il dato del Cresa sulla ripresa della produzione industriale in Regione, che fa registrare un +5.

“Nostro dovere di fronte l’opinione pubblica è chiarire le dinamiche vere e rispondere delle azioni e delle politiche del Governo regionale – ha concluso D’Alessandro – Oggi c’è la ripresa a livello europeo e nazionale però dentro c’è la performance dell’Abruzzo e un dato su tutti: l’aumento di fiducia delle imprese abruzzesi a fare investimenti e questo è merito anche del governo regionale”.

Ad illustrare i dati anche l’economista Giuseppe Mauro, che ha in parte smorzato i toni trionfalistici di D’Alessandro. Per Mauro, infatti, il terziario “ci indica che in Abruzzo c’è una situazione di incertezza”, con  artigiani e commercianti che viaggiano a  “velocità ridotta” a differenza dell’industria che, più in generale, indica la “ripresa della fiducia delle imprese a tornare a investire”.

Per Mauro, inoltre, sotto il profilo occupazionale “le ondate di ottimismo e pessimismo non servono, indipendente dal trimestre in esame”.

“In Abruzzo – ha spiegato – ci sono tre situazioni interessanti. La prima è che la negatività del primo trimestre 2017 è stata superata nel secondo trimestre con una crescita dei posti di lavoro. La seconda è che i confronti devono essere omogenei, si deve cogliere la tendenza che in Abruzzo è ancora di difficoltà. Lo sforzo deve essere quello di vedere dove le unità di lavoro si smarriscono. La terza situazione è data dal fatto che la caduta del pil Abruzzo nel 2016 probabilmente non ha nulla a che fare con il Governo regionale. Gran parte della situazione ha avuto cause oggettive, problemi ambientali, come il sisma”.

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