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Abruzzo, per il Cresa aumenta il grado di istruzione. Scarse, però, le “competenze funzionali”

Abruzzo, per il Cresa aumenta il grado di istruzione. Scarse, però, le “competenze funzionali”

L’AQUILA,  febbraio – Una Regione dove i “i giovani, soprattutto le ragazze, investono molto sull’istruzione” ma dove resta critica la situazione della “formazione professionale e del long-life learning”, elevata “l’incidenza dei Neet, dei giovani che non studiano né lavorano”, e “allarmante lo scarso possesso di competenze alfabetiche, numeriche e digitali”.

E’ quanto emerge dal focus del Cresa su istruzione e formazione in Abruzzo, uno degli aspetti considerati nel progetto nazionale dell’Istat BES che concorrono a determinare il grado di benessere di una comunità e ne influenzano una possibile crescita equa e sostenibile.

Il report, in particolare, evidenzia come rispetto agli obiettivi di Europa 2020 la regione, in linea con il resto del paese, mostri un decrescente tasso di iscrizione dei bambini di 4 e 5 anni alla scuola materna, tasso che negli ultimi due anni è sceso al 94,4% e quindi al di sotto del traguardo del 95% ampiamente raggiunto fino all’anno scolastico 2012/2013, mentre aumenti nel complesso il grado di istruzione della popolazione regionale.

“Segnali positivi – osserva il Cresa – provengono dall’incremento della quota di popolazione con elevato grado di scolarizzazione: gli incrementi degli ultimi anni sono particolarmente consistenti per i titoli di studio secondari di II grado (scuola superiore), buoni ma meno robusti per quelli terziari (università): la quota di popolazione regionale tra i 25-64 anni con al massimo il diploma di scuola superiore supera nel 2016 il 42% per gli uomini e il 41% per le donne, quella con titolo universitario rispettivamente sfiora il 14% e supera il 20%. Particolarmente positivo anche il dato sulla continuità scolastica: il 55%, più che nel resto del paese, dei giovani residenti si iscrive a corsi universitari nell’anno successivo al conseguimento del diploma”.

Buono, secondo il Cresa, anche il dato sull’abbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni che si attesta nel 2016 sul 14% per la componente maschile e non raggiunge il 5% per quella femminile, valori nel complesso sensibilmente più bassi di quelli delle principali ripartizioni territoriali.

Sotto il profilo della formazione scolastica e universitaria, poi, i dati mettono in evidenza forti differenze di genere a vantaggio delle donne. Critica, invece, la situazione della formazione professionale e di quella continua (long life learning).

“In Abruzzo, come nel resto del Mezzogiorno, esigua e ampiamente al di sotto del livello minimo fissato da Europa 2020 nel 15% è la quota di popolazione 25-64 anni che ha partecipato ad attività di istruzione o formazione (7%) dato che, per le donne, evidenzia anche un forte calo rispetto a 10 anni prima – continua il Cresa –  La situazione non migliora se si considera la quota di popolazione maschile 18-24 anni con al massimo la licenza di scuola media inferiore che nel 2015 non risulta inserita in alcun programma di formazione (23%, 17° posizione nella graduatoria regionale ordinata per valori decrescenti). Assai più bassa la percentuale riguardante le donne (5%)”.

A rendere più preoccupante la situazione, per il Cresa,   l’elevata percentuale di giovani ( 15-29 anni) Neet (not in Education, Employment or Training “non studente né occupato né in formazione”) che raggiunge in Abruzzo il 27% della popolazione maschile, in aumento dal 2004 di circa 14 punti percentuali, e il 19% di quella femminile, in calo rispetto a 10 anni prima di circa l’8%. Sotto il profilo di genere, il report osserva poi come nel complesso, a differenza di quanto si registri per l’istruzione, particolarmente grave sia la carenza di formazione professionale e l’insufficienza di apprendimento permanente fatto registrare dalla componente femminile. In generale, poi, sarebbe particolarmente scoraggiante tra gli abruzzesi  il livello di competenze alfabetiche, numeriche e digitali, con valori ampiamente inferiori alla media nazionale e superiori nel complesso solo a quelli del Mezzogiorno.

“In Abruzzo, come nel resto del Paese, sono le donne a mostrare valori più elevati in ambito alfabetico (200 contro 190) e gli uomini nel campo numerico (198 contro 189) e in quello dell’alta competenza digitale (17,6% contro 15%) – aggiunge ancora il Cresa –  Su quest’ultimo influisce negativamente la più elevata percentuale di popolazione anziana femminile che fa osservare un livello di scolarizzazione inferiore a quello maschile cui si aggiunge la minore propensione delle donne non più giovani a utilizzare i mezzi informatici anche a causa dei maggiori impegni derivanti dalla attività di cura familiari che assorbono gran parte del loro tempo”.

Assai bassa, infine, la partecipazione ad attività culturali, intendendo per partecipazione ad attività culturali lo svolgimento una volta l’anno di almeno tre attività tra: andare quattro volte al cinema; almeno una volta a teatro, musei e/o mostre, siti archeologici, monumenti, concerti di musica classica, opera, concerti di altra musica, leggere almeno quattro libri o un quotidiano almeno tre volte a settimana.

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