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Abruzzo, per la Cisl il sistema industriale regionale è ancora in crisi. Aumenta il ricorso alla cigs

Abruzzo, per la Cisl il sistema industriale regionale è ancora in crisi. Aumenta il ricorso alla cigs

PESCARA, 24 novembre – Se l’ultimo rapporto di Bankitalia restitutiva un’immagine di un tesuto economico regionale in ripresa i dati snocciolati dalla Cisl e relativi all’osservatorio Inps della cassa integrazione parlano di un sistema industriale ancora in sofferenza e dove negli primi 10 mesi del 2017 è aumentato il ricorso alla cassa integrazione straordinaria (+6,24 per cento), considerata spesso come anticamera dei licenziamenti.

In particolare, se il ricorso alla cig  nei primi 10 mesi del 2017 è in calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2016, in ogni caso con una percentuale minore rispetto alla media nazionale, il ricorso alla straordinaria è invece aumentato di oltre il 6 per cento.

“Evidentemente l’ottavo sistema manifatturiero italiano non è ancora in grado di agganciare la strada della ripresa, sulla quale sembra invece avviarsi l’economia nazionale – dichiara Leo Malandra segretario generale Cisl – E’ troppo frammentato, con migliaia di micro imprese, con pochissimi addetti. Ma è un sistema importante, inserito nella seconda economia industriale europea, trainato dalle migliaia di aziende di Chieti (oggi la più colpita) e Teramo”.

Dati positivi, in realtà, ci sono, soprattutto in tema di export e di natalità aziendale. Nascono infatti nuove aziende e sono di più di quelle che cessano l’attività (con un saldo positivo, nei primi nove mesi dell’anno, di 425 unità), anche se continuano a soffrire le imprese artigiane.

“Ma le crisi aziendali non si fermano. La nostra Regione è in netta controtendenza rispetto al resto del paese – continua Malandra – Tutti gli ammortizzatori sociali aumentano. Solo la cassa integrazione ordinaria è in lieve discesa con un -5%, ma si tratta di uno spostamento minimo, la media nazionale segna un – 25%. Il dato della straordinaria è clamoroso, siamo l’unica Regione d’Italia a registrare un aumento nei primi 10 mesi dell’anno; tutte le altre scendono in media del 40%. Anche i contratti di solidarietà salgono, fino ad arrivare ad un + 31% contro un -38% della media nazionale. L a deroga non fa più testo, è stata cancellata e non ancora sostituita dagli incerti interventi del Fondo di integrazione salariale. I dati cig forniti dall’ Inps sono quindi nettamente sottostimati, perché non registrano ancora i flussi degli assegni ordinari e degli assegni di solidarietà erogati dal FIS e dai Fondi bilaterali dell’artigianato e della somministrazione”.

In attesa dei dati Istat sull’occupazione, il segretario della Cisl sottolinea come si registri intanto una  crescita fortissima dei contratti a termine (110 mila tra gennaio e settembre) ed un lieve spostamento, positivo, del tempo indeterminato. Cresce, ancora troppo lentamente, l’apprendistato con un mercato del lavoro regionale in movimento, ma dove non si consolida il lavoro stabile.

Tanto che per il sindacato non è difficile prevedere una caduta dell’occupazione nell’ultimo trimestre dell’anno, solitamente negativo, quando migliaia di contratti a termine andranno in scadenza.

“Si tratta di mettere in moto finalmente una macchina regionale che stenta a partire. Bisogna rendere accessibile il credito alle piccole, imprese, in particolare a quelle artigiane. Vanno incentivate le start-up e le nuove iniziative imprenditoriali, soprattutto giovanili e femminili – conclude Malandra  – Per attrarre nuovi investimenti è necessaria anche la Zona economica speciale (ZES). Devono subito partire gli interventi nelle aree di crisi, complessa e non complessa, favorendo insediamenti e promuovendo formazione e riqualificazione per accelerare il reimpiego di chi ha perso il lavoro”.

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