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Acerbo attacca D’Alfonso: “Dopo l’autostrada vuole regalare a Toto anche l’aeroporto ?”

Acerbo attacca D’Alfonso: “Dopo l’autostrada vuole regalare a Toto anche l’aeroporto ?”

PESCARA, 9 marzo 2017 – Il giorno dopo la conferenza stampa, nel corso della quale il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha tagliato il nastro per la conclusione dei lavori di riqualificazione delle aree ‘airside’ dell’aeroporto d’Abruzzo, dichiarando di volere aprire ai privati e facendo il nome della famiglia Toto, l’esponente di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, spara a zero contro il governatore. “E’ davvero incredibile la spudoratezza con cui un presidente di Regione come Luciano D’Alfonso ci comunichi di avere intenzione di privatizzare l’aeroporto d’Abruzzo – scrive Acerbo in una nota – e in particolare di star pensando alla nota impresa rispetto alla quale si  è autodefinito ‘damo di famiglia’ per giustificare ‘regali’ ricevuti”.

L’esponente di Rifondazione rievoca i precedenti che legano D’Alfonso alla famiglia Toto:

“Mentre l’Abruzzo crolla, D’Alfonso continua a pensare a operazioni con Toto. Dopo il mega-progetto autostradale ora è la volta dell’aeroporto. Il presidente D’Alfonso rilascia dichiarazioni mettendo le mani avanti perché sa benissimo quanto sia spregiudicato quanto afferma. D’Alfonso è ancora coinvolto in un procedimento giudiziario per un appalto dei Toto, quello dell’inchiesta sulla mare-monti, che scaturì dalle proteste di Rifondazione e Wwf. Finirà a tarallucci e prescrizione, ma indica chiaramente il genere di conflitto d’interessi che c’è tra il ruolo politico di D’Alfonso e quello di ‘amico’ della famiglia. Ovviamente D’Alfonso ci spiegherà che in realtà sono i suoi amici Toto che fanno un piacere all’Abruzzo. Con la tipica faccia tosta a cui ci ha abituati, D’Alfonso dà l’annuncio ‘senza provare alcuna difficoltà’ e ci dice di puntare su Toto quale ‘persona esperta e mossa da autorevole e identica ambizione”.

Acerbo, inoltre, ricorda quanto avvenuto in passato con il caso dell’AirOne Tecnich, che vide protagonista proprio la famiglia Toto:

“Non mi sembra che il popolo italiano e abruzzese abbia ricevuto molti vantaggi dalle operazioni aeronautiche di Toto, come d’altronde dalla sua gestione autostradale. Suona perlomeno offensiva, da parte del presidente della Regione Abruzzo, l’idea di riportarlo nell’aeroporto dove si è consumata la vicenda dell’AirOne Tecnich, il Centro di assistenza e manutenzione per aeromobili. I tecnici specializzati, che vennero formati a spese della Regione Abruzzo, furono abbandonati al proprio destino quando Toto entrò in Alitalia. Parliamo di 80 lavoratori finiti senza lavoro e ora pare anche senza ammortizzatori sociali”.

Infine Acerbo riserva una bacchettata ai partiti di centrosinistra che sostengono D’Alfonso, evoca ombre sulla chiamata in causa dei Toto in relazione allo scalo abruzzese e chiede agli abruzzesi uno scatto d’indignazione:

“Soltanto in una repubblica delle banane uno come D’Alfonso, dopo le vicende emerse in processi e inchieste, sarebbe stato candidato presidente. Mi complimento con tutta la finta sinistra che lo ha sostenuto e continua a sostenerlo. Premesso che non sono favorevole alla cessione di quote a privati e che penso che le regole europee vadano contestate perchè volte a imporre la privatizzazione, segnalo che è particolarmente surreale che avendo l’obbligo di gara si faccia riferimento prima a un’impresa precisa. Dopo l’autostrada che fu regalata a Toto quando D’Alfonso era presidente della Provincia e il centrosinistra governava a Roma, ora sarà la volta dell’aeroporto? Spero che una rivolta morale degli abruzzesi fermi questa operazione”.

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