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Ancarano, perde la casa che viene venduta all’asta: perseguita i nuovi acquirenti e rischia il processo

Ancarano, perde la casa che viene venduta all’asta: perseguita i nuovi acquirenti e rischia il processo

ANCARANO, 27 novembre – Quando hanno acquistato quella casa all’asta, pagandola circa 90mila euro, hanno pensato probabilmente di aver fatto un piccolo affare. Di certo non si aspettavano che quell’acquisto si sarebbe trasformato in uno dei loro peggiori incubi. Perché il vecchio proprietario, non accettando di aver perso l’abitazione, avrebbe iniziato e perseguitarli, ingenerando in marito e moglie un costante stato d’ansia e paura per la loro incolumità e per quella dei famigliari che alla fina li ha portati a denunciare tutto alla Procura. E così per l’uomo, un 55enne di Ancarano, è scattato il divieto di avvicinamento alle vittime e l’apertura di un procedimento penale per il quale, adesso, rischia il processo.Questa mattina l’uomo è infatti comparsi davanti al gip Marco Procaccini per l’udienza preliminare, che è stata però rinviata in quanto il magistrato si è dichiarato incompatibile avendo già firmato, quando era giudice dell’esecuzione, alcuni atti relativi alla medesima vicenda. L’udienza è stata quindi aggiornata di fronte ad un altro gip.

Il 55enne, che rischia il processo per stalking, violazione di domicilio e minaccia aggravata, deve rispondere di fatti che risalgono ad un periodo compreso tra il 2017 e il 2018, quando dopo la vendita all’asta della propria abitazione avrebbe iniziato a perseguitare la coppia che l’aveva acquistata pedinando i due coniugi, insultandoli, minacciandoli anche di morte e adombrando azioni violente anche nei confronti del figlio minore dei due.

In un’occasione, in particolare, si sarebbe presentato fuori all’abitazione della coppia e avrebbe iniziato ad inveire contro la donna dicendole frasi del tenore “non sai contro chi ti sei messa! Ti renderò la vita impossibile, a te e tuo marito. Io vi ammazzo tutti quanti, a te, tuo marito e i tuoi figli”. Ma non solo. Perché riferendosi al figlio della coppia avrebbe detto “lo so dove va a scuola e vedrai domani cosa gli faccio” e dopo aver aperto a calci il cancello avrebbe iniziato a tirare della ghiaia contro il portone.

In un’altra occasione, all’interno di un bar, avrebbe inveito contro marito e moglie con vari epiteti,  dicendogli che si sarebbero pentiti di quello che avevano fatto, mentre diverse volte, incrociandoli con l’auto li avrebbe seguiti.  Un giorno avrebbe cercato addirittura di mandarli fuori strada e un pomeriggio, incontrando il marito, dopo averlo costretto a fermarsi con l’auto lo avrebbe afferrato per il collo.

Gesti violenti che si alternavano a minacce di morte, come quella volta in cui incontrando il marito avrebbe mimato il gesto di una pistola puntata alla tempia dicendo che gli avrebbe sparato. In un’occasione lo avrebbe anche inseguito all’interno del centro commerciale dicendogli “sei un pezzente, un indemoniato”.

Una situazione che alla fine aveva spinto la coppia a denunciare il 55enne, raggiunto in seguito da un divieto di avvicinamento e dalla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. Richiesta sulla quale adesso, nella prossima udienza preliminare, deciderà il gip.

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