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Appalto scuolabus a Teramo e Silvi, rischia il processo anche l’ex assessore Piero Romanelli

Appalto scuolabus a Teramo e Silvi, rischia il processo anche l’ex assessore Piero Romanelli

TERAMO, 7 febbraio – C’è anche l’ex assessore alla pubblica istruzione del Comune di Teramo Piero Romanelli, al quale la Procura contesta il reato di omissione d’atti d’ufficio, tra i nove indagati per i quali il pm Davide Rosati ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito di due distinte inchieste, poi riunite in un unico fascicolo, e relative al servizio scuolabus dei Comuni di Silvi e Teramo   (stralciata, invece, la parte relativa a Tortoreto).

Sotto la lente d’ingrandimento della Procura, che ha chiesto il processo per i vertici della ditta Fratarcangeli,  per Romanelli e per alcuni dirigenti del Comune di Tortoreto, ci sarebbero  presunte irregolarità nell’esecuzione dei due contratti, dalla mancata manutenzione dei mezzi fino all’assenza delle necessarie revisioni.

Il fascicolo, aperto dopo diverse segnalazioni da parte dei genitori dei bambini sulla scarsa sicurezza dei mezzi e dopo numerose violazioni accertate dalla stessa polizia stradale, rischia adesso di portare a processo i nove indagati con accuse che, in base ai diversi ruoli e alle diverse posizioni, vanno dalla falsità ideologica alla frode nelle pubbliche forniture fino all’abuso d’atti d’ufficio, passando anche per il rifiuto di atti d’ufficio, il peculato e l’attentato alla sicurezza dei trasporti.

Le indagini, condotte dalla Finanza e dalla Polizia stradale, avrebbero infatti permesso di accertare, sempre secondo la Procura, una frode nelle pubbliche forniture da parte della Fratarcangeli, appaltatrice del servizio sia per il Comune di Silvi che per il Comune di Teramo,  consistita in una costante carenza nella manutenzione dei mezzi e delle dotazioni di bordo, oltre che delle revisioni periodiche e in costanti violazioni al codice della strada. Per quanto riguarda Teramo, inoltre, vengono contestate in alcuni casi anche la mancanza delle carte di circolazione dei mezzi oltre che delle coperture assicurative.

All’ex assessore del Comune di Teramo indagato, così come ad un funzionario ed a un dirigente, viene inoltre contestato che, pur essendo a conoscenza delle relative problematiche di sicurezza dei mezzi, non avrebbero disposto altre attività ispettive impedendo così la rescissione del contratto.

I fatti contestati si riferiscono ad un periodo che va dal 2011 al 2015.

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