Regione
Stai leggendo
Black out Abruzzo, tutti contro Enel e Terna. Ginoble chiede audizione in commissione

Black out Abruzzo, tutti contro Enel e Terna. Ginoble chiede audizione in commissione

TERAMO, 24 gennaio – Tutti contro Enel e Terna: dai sindaci alle associazioni dei consumatori fino ai parlamentari teramani. Il black out che ha messo in ginocchio l’Abruzzo, ed in particolare il teramano, oggetto anche di un fascicolo della Procura di Teramo che indaga per interruzione di pubblico servizio, è destinata a sfociare in numerose azioni legali e risarcitorie. Intanto, mentre gli amministratori locali, in molti casi, si preparano alla guerra, la vicenda è destinata a finire sui tavoli romani. Dopo le diverse interrogazioni parlamentari annunciate nei giorni scorsi da Gianni Melilla e Giulio Cesare Sottanelli oggi è infatti la volta dell’onorevole Tommaso Ginoble, che chiede un’audizione urgente e congiunta con la X Commissione Attività Produttive, dei vertici delle società Terna ed Enelper gli incresciosi episodi di assenza del servizio elettrico, che permangono in provincia di Teramo da ben nove giorni“.

Nel chiedere l’audizione in commissione Ginoble ricorda come il black out abbia interessato la quasi totalità dei comuni colpiti, con disagi  “talmente gravi da minare la salvaguardia delle condizioni minime di sussistenza della maggior parte dei cittadini, ormai ridotti allo stremo dall’incapacità di ripristinare il servizio a distanza di più di una settimana dall’inizio dell’evento calamitoso“. Una situazione non più tollerabile e che per il parlamentare teramano merita un’ampia discussione in commissione.

“Per questi motivi si ringrazia l’immediata disponibilità del Presidente dell’VIII Commissione onorevole Realacci e della X Commissione onorevole Epifani, per aver prontamente accolto la richiesta, di modo che i gestori delle reti ed i responsabili della distribuzione elettrica sul territorio vengano a riferire quanto accaduto e soprattutto indichino la via di risoluzione dell’emergenza“.

Intanto le associazioni dei consumatori annunciano possibili azioni collettive volte al risarcimento danni da parte dei cittadini che per giorni hanno dovuto far fronte all’interruzione dell’energia elettrica. Tra queste il Codacons, con il presidente Carlo Rienzi per il quale nemmeno il maltempo può giustificare una così prolungata sospensione del servizio.

“Migliaia di cittadini sono da giorni senza luce e senza riscaldamenti, e vivono una situazione critica per la quale la magistratura dovrà fare chiarezza. Ciò che al momento è certo, è che gli utenti interessati dai disservizi hanno diritto ad un risarcimento per i danni materiali e morali subiti. In tal senso il Codacons si fa promotore degli interessi di tutti coloro che da giorni stanno subendo disagi sul fronte dell’energia, chiedendo ad Enel di predisporre in loro favore indennizzi automatici. Se ciò non avverrà, l’associazione è pronta già da ora a studiare una class action per far ottenere ai cittadini il risarcimento dei danni subiti“.

Di azioni nei confronti dell’Enel parla anche il sindaco di Orsogna  Fabrizio Montepara che chiede all’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani di promuovere a nome di tutti i Comuni abruzzesi azioni per verificare la responsabilità di Enel e Terna rispetto ai “gravissimi e notevoli disservizi che si sono creati in questi giorni nella distribuzione della corrente elettrica“. Montepara, che è anche presidente nazionale di Anci Res Tipica, l’associazione che si occupa di tutelare e valorizzare le tipicità dei Comuni italiani, chiede a Lapenna di avviare, nel caso, azioni di ristoro nei confronti delle due aziende, a favore dei Comuni e degli abruzzesi.

“Tantissimi cittadini sono stati, e in certe zone lo sono ancora, senza fornitura di energia elettrica per diversi giorni – ricorda Montepara -, palesando in maniera lampante le deficienze di Terna e dell’Enel”.

Contro l’Enel anche la conferenza dei capigruppo del consiglio regionale d’Abruzzo, che con un documento ha chiesto le dimissioni degli attuali vertici dell’azienda. Dimissioni che, dice il documento, “devono essere precedute da un risarcimento ai cittadini duramente colpiti dai disagi inferti, per il tramite dei Comuni di residenza, pari al 50 per cento del prossimo anticipo del dividendo per i soci a valere sull’esercizio 2016, aggiuntivo ai normali indennizzi previsti per i piccoli disagi”.

Una richieste che per la conferenza dei capigruppo trova motivazione nella “pessima gestione dell’emergenza sia in fase preliminare che nella fase di informazione ai cittadini e alle istituzioni, sia nella gestione delle operazioni, con ritardi e superficialità inaccettabili per un paese moderno del terzo millennio“.

Nel documento, di cui è stato chiesto l’invio al Presidente del consiglio dei ministri, si chiede anche ad Enel e Governo  di conoscere il piano di ammodernamento della rete della Regione Abruzzo, così come aggiornato alla luce degli eventi di questi giorni.

Sul fronte giudiziario, invece, dopo l’arrivo delle prime denunce sul tavolo della Procura di Teramo, tra cui quella presentata dal sindaco di Mosciano, è stato aperto un fascicolo di indagine, per il momento senza indagati, per interruzione di pubblico servizio.  Un fascicolo che vedrà gli inquirenti concentrarsi soprattutto sulle attività di manutenzione dell’intera rete elettrica, per far luce su eventuali responsabilità in quella che ha rappresentato, e per molti versi continua a rappresentare, una vera e propria emergenza.

 

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
0%