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Bussi, ecco come partirà la bonifica dei siti inquinati

Bussi, ecco come partirà la bonifica dei siti inquinati

PESCARA, 9 agosto – Due progetti di bonifica attesi da oltre dieci anni: arrivano finalmente i decreti che consentiranno di sistemare le aree della megadiscarica di Bussi. Sono Forum H2O e Soa a fornire il dettaglio del processo dei lavori.

“I due decreti emanati dal Ministero dell’Ambiente per il SIN di Bussi sono una tappa fondamentale per la bonifica della discarica Tre Monti e della ex Montecatini di Piano d’Orta – sottolineano le associazioni – Infatti si tratta dei primi provvedimenti finali nella filiera amministrativa prevista dalla legge per l’approvazione dei progetti di bonifica. Ancora più importanti perchè in primis riguardano aree strategiche del sito e poi perchè è passata la linea della completa rimozione dei rifiutinonostante le resistenze di Edison. Per questo sono vere e proprie pietre miliari per il sito, a 11 anni dalla sua perimetrazione. In ogni caso un tempo inconcepibile e indegno di un paese civile. Basti pensare che nella regione tedesca della Ruhr in 10 anni hanno bonificato decine di siti enormi”.

Per la discarica Tre Monti a Bussi, circa 3,3 ettari, si inizierà con la rimozione completa dei rifiuti nell’area Sud. Nell’area Nord sarà avviato un progetto pilota di desorbimento termico per la bonifica dei terreni sottostanti i rifiuti, rifiuti che, inizialmente, non verranno rimossi per mantenere le misure di messa in sicurezza. Una volta terminata la procedura, sia che vada sia che non vada a buon fine, il materiale inquinante verrà definitivamente rimosso.

Non è stato approvato, invece, il progetto generale di desorbimento termico da applicare da subito sui terreni in tutta l’area Nord in quanto la valutazione deve essere subordinata alla verifica dell’efficacia del progetto pilota. In tutto è stata ordinata la rimozione di almeno 112.000 mc di rifiuti.

Per Piano d’Orta è stata approvata solo la rimozione dei rifiuti.

“Per entrambi i progetti Ispra e Arta hanno sollevato diverse criticità che ovviamente Edison dovrà risolvere in parte in corso di realizzazione degli interventi approvati – dicono gli ambientalisti –  in parte presentando nuova documentazione progettuale, soprattutto per l’area ex Montecatini di Piano d’Orta dove i rilievi sono molto pesanti. Sulla Tre Monti si tratta anche di intervenire sulle aree limitrofe in cui stanno emergendo dati di gravissima contaminazione e una situazione ancora più complessa dal punto di vista idrogeologico”.

Ovviamente resta tantissimo da fare: la situazione più grave è quella dell’Area Industriale, la zona più vasta (circa 23 ettari), pesantemente contaminata da piombo, mercurio, diossine e solventi clorurati (e non solo). Qui è incredibile che dopo 11 anni non sia stato ancora individuato il responsabile della contaminazione pur in presenza di un Piano di caratterizzazione approvato.

Infine bisogna assolutamente capire cosa sta bloccando l’avvio dei lavori sulle discariche 2A e 2B (vaste 7 ettari) per i quali vi sono da tempo disponibili 40 milioni di euro e terminare il procedimento in corso di riperimetrazione del Sin a Piano d’Orta.

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