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Cam Marsica, presentata richiesta concordato preventivo. De Angelis: “Accertare responsabilità”

Cam Marsica, presentata richiesta concordato preventivo. De Angelis: “Accertare responsabilità”

AVEZZANO, 28 febbraio – E’ corsa contro il tempo per scongiurare il fallimento del Consorzio Acquedottistico Marsicano (Cam), alle prese con 13 milioni di euro di debiti non registrati, che vanno ad aggiungersi ai circa 80 milioni accumulati negli anni. Questa mattina, presso il tribunale di Avezzano, è stata presentata la richiesta di concordato preventivo.

I vertici del consorzio, rappresentati dalla presidente di gestione Manuela Morgante, affiancata dal presidente di Sorveglianza Alessandro Pierleoni, in mattinata hanno presentato la relazione, esposta ieri sera nel corso di un’assemblea dei soci del consorzio.

Il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, ha affermato:

“La strada è obbligata per scongiurare il fallimento, ristrutturare i debiti e  rilanciare la società. Ora spetta al tribunale capire se è possibile percorrere questa via, mentre alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti spetta il compito di accertare le eventuali responsabilità connesse allo stato di grave dissesto”.

Il primo cittadino della città marsicana ha aggiunto:

“Subito dopo l’insediamento dei nuovi organi del Cam ho sollecitato l’operazione verità illustrata ieri ai sindaci, perché nessun risanamento sarebbe stato possibile se non si fossero prima accertati i reali problemi del Cam. La realtà rappresentata nella relazione di ‘due diligence’ è ben diversa da quanto si legge nei bilanci Cam dal 2014 al 2016 che, evidentemente, sono stati tenuti artificiosamente in utile”.

De Angelis entra nel dettaglio:

“I debiti riguardano la fornitura Enel (quasi 4 milioni di euro), fatture da emettere non contabilizzate o non correttamente contabilizzate (circa 2 milioni di euro), spese legali non contabilizzate (circa 1 milione di euro), sanzioni ambientali non correttamente valutate in bilancio (1,2 milioni di euro), oneri per il personale non contabilizzati (circa 700 mila euro) e varie altre poste negative per omessi controlli per circa 3 milioni di euro”.

Queste invece le ipotesi per il futuro, in caso di approvazione del concordato:

“Se il tribunale approverà il concordato, si potranno avviare le operazioni di pulizia nella gestione delle società partecipate che i cittadini attendono da anni e  in questi mesi abbiamo responsabilmente lavorato ad un progetto di rinascita del Cam che, a nostro parere, è assolutamente percorribile, avendo avuto anche il coraggio di avviare l’operazione verità e di intraprendere una strada per mantenere Cam saldamente in mano pubblica, tutelando i lavoratori ed evitando lo spettro del fallimento sostenuto proprio da chi in questi anni ha dissestato il Cam oppure ha occultato la verità dei conti. Ora si apre il capitolo delle responsabilità, che impone ai sindaci azionisti ed all’attuale governance Cam l’accertamento della verità e quindi la necessità di inviare senza indugio gli atti alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei conti per l’accertamento delle pregresse responsabilità”.

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