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C’è tanto Pescara nel calcio che conta, la società biancazzurra fucina di talenti e strateghi

C’è tanto Pescara nel calcio che conta, la società biancazzurra fucina di talenti e strateghi

PESCARA, 6 ottobre – C’è tanto Pescara nel calcio che conta. In serie A, prima e seconda in classifica, sono guidate da due tecnici legatissimi all’ambiente biancazzurro, mentre in nazionale, per le qualificazioni mondiali contro Macedonia e Albania, figurano nella lista dei convocati ben cinque giocatori transitati in riva all’Adriatico negli ultimi anni.

ALLENATORI

Sono 8 su 20 i tecnici che allenano in serie A e che hanno un passato nel Pescara. Gente che si è formata alla scuola del “profeta” Galeone, come Max Allegri (Juventus), Gianpiero Gasperini (Atalanta) e Marco Giampaolo (Sampdoria); professionisti come Maurizio Sarri (Napoli), che proprio in Abruzzo mosse i primi passi nel calcio che conta; ex giocatori come Davide Nicola (Crotone), che una ventina d’anni fu terzino del Pescara dell’era Scibilia. A questi occorre aggiungere Eusebio Di Francesco (Roma), Cristian Bucchi (Sassuolo) e Marco Baroni (Benevento). I primi due hanno fatto il proprio esordio in panchina proprio grazie all’attuale dirigenza: l’attuale allenatore della Roma venne chiamato da De Cecco e Sebastiani nella stagione 2009-2010 per sostituire Cuccureddu, in serie C, dopo una serie di risultati negativi. Con lui in panchina il Pescara inziò a volare e conquistò la promozione in B ai play-off contro il Verona. Bucchi, invece, fu il terzo allenatore del Pescara, in serie A, nella stagione 2012-2013: promosso dalla Primavera dopo le fallimentari parentesi di Stroppa e Bergodi, poté fare poco per evitare la retrocessione. Baroni, infine – per la verità mai troppo amato da questi parti – venne ingaggiato per provare a riportare in serie A una delle rose più forti allestite dal Pescara negli ultimi anni, ma fu esonerato alla penultima giornata, con la squadra che rischiava una clamorosa estromissione dalla zona play-off.

GIOCATORI

E’ innegabile che la società biancazzurra, nelle ultime due apparizioni in serie A, non sia riuscita a costruire un progetto di squadra solido, affidabile e all’altezza della categoria. Di certo, però, all’Adriatico, anche nel corso di quelle due stagioni fallimentari, sono sfilati numerosi talenti: basti pensare a Bryan Cristante (Atalanta), che nel Pescara di Oddo faticava a trovare spazio, mentre è stato rigenerato dalla cura Gasperini, tanto da essere diventato il giocatore del momento, guadagnandosi perfino la convocazione in nazionale. In maglia azzurra troverà altre vecchie conoscenze del Pescara degli ultimi anni: oltre al trio delle meraviglie, formato da Verratti (Paris Saint Germain), Immobile (Lazio) e Insigne (Napoli), c’è anche Mattia Perin (Genoa), il portiere della penultima retrocessione in B. Nel frattempo sono salite alle stelle le quotazioni di Lucas Torreira (Sampdoria), muscoli e cervello della squadra di Giampaolo, e sono ormai realtà consolidate della massima serie anche Federico Di Francesco (Bologna), Gianluca Lapadula (Genoa), Gianluca Caprari (Sampdoria), Matteo Politano (Sassuolo) e Cristiano Biraghi (Fiorentina). Senza dimenticare altri ex biancazzurri, protagonisti in serie A, come Roberto Inglese (Chievo), Marco Capuano (Cagliari), Ledian Memushaj (Benevento), Rolando Mandragora (Crotone), Valerio Verre (Sampdoria), Federico Melchiorri (Cagliari), Albano Bizzarri (Udinese), Bartosz Salamon (Spal), Bruno Martella (Crotone), Mattia Valoti (Verona), Lorenzo Venuti (Benevento) e Daniele Verde (Verona).

DIRIGENTI

La truppa dal passato biancazzurro è talmente estesa, in serie A, da occupare anche ruoli dirigenziali: l’ex ala sinistra del Pescara di Galeone, Frederic Massara, è direttore sportivo della Roma, dove Morgan De Sanctis, ex numero uno biancazzurro e abruzzese puro sangue, ricopre il ruolo di team manager. Andrea Carnevale, talentuoso centravanti degli anni Ottanta e Novanta, negli ultimi anni della sua carriera venne ingaggiato per deliziare il pubblico dell’Adriatico ed oggi è responsabile degli osservatori dell’Udinese. E poi c’è Piefranceco Visci, che dalle scrivanie della società biancazzurra ha compiuto il grande salto e oggi è segretario dell’Inter.

TIRANDO LE SOMME

Se i numeri significano qualcosa, è evidente che a Pescara c’è un’elevata cultura calcistica. Le compagini societarie che si sono susseguite, nonostante le potenzialità economiche spesso limitate, hanno saputo scoprire e valorizzare numerosi talenti. Una tradizione che affonda le radici nel passato e che negli ultimi anni ha sperimentato un’accelerazione, garantendo campionati di alto livello, a cavallo tra B e A. Servirebbe uno scatto in avanti, per provare ad affermarsi anche nella massima serie, dove finora il Pescara ha rimediato solo magre figure. Chissà che non sia la stagione giusta per aprire un nuovo ciclo virtuoso.

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