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Chieti, sfilano testimoni accusa nel processo all’allenatore accusato di violenza sessuale su minori

Chieti, sfilano testimoni accusa nel processo all’allenatore accusato di violenza sessuale su minori

CHIETI, 23 ottobre – Sfilano i testimoni dell’accusa, davanti al tribunale di Chieti, nel processo a carico del 52enne, ex agente di commercio ed ex allenatore di una squadra di baseball teatina, che deve rispondere di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di nove bambini di età compresa fra 8 e 13 anni, dei quali secondo l’accusa, approfittando del suo ruolo di allenatore al quale i bambini erano affidati per la pratica sportiva, avrebbe abusato in diverse circostanze e luoghi.

Oggi è stata ascoltata la gran parte dei testimoni dell’accusa e delle parti civili. L’udienza, su richiesta di uno degli avvocati di parte civile, si è svolta a porte chiuse e si è conclusa nel tardo pomeriggio: l’imputato, che si trova agli arresti domiciliari, ha seguito il processo in aula.

Una della madri delle piccole vittime, chiamata a testimoniare, è uscita dall’aula in lacrime al termine della sua deposizione. Ha chiesto e ottenuto di poter guardare solo il collegio giudicante mentre veniva sentita. Fuori dall’aula ha raccontato:

”L’ho guardato solo quando sono andata via, durante la deposizione ho girato la sedia e guardavo solo i giudici dice. Non è la prima volta che lo guardo negli occhi, ciò che prova una madre non si può descrivere. Per ora si sopravvive e anche un sorriso di troppo ti fa sentire in colpa. Aspettiamo la sentenza definitiva per tornare a vivere e ci aspettiamo una sentenza, la più giusta possibile”.

È stato il sostituto commissario della Squadra Mobile della Questura di Chieti, Bruno Gasbarri, a ricostruire le fasi principali dell’indagine che è iniziata dopo che una madre ha portato in ospedale il figlio sul quale sono stati riscontrati segni di abusi sessuali. Da quel momento, ascoltando anche altri genitori, l’indagine si è allargata fino a individuare le nove vittime di questo processo le cui deposizioni, nei mesi scorsi, sono state cristallizzate nell’incidente probatorio.

Il padre di una delle vittime, fuori dall’aula, si è detto pronto al perdono:

”Lo posso perdonare davanti a Dio ma la giustizia deve fare il suo corso e devono dargli il massimo che gli tocca. Se almeno ammettesse il suo problema lo potrei perdonare col cuore, ma arriva qui con la cresta alta. Abbiamo davanti un futuro molto nero. Purtroppo stupratori, pedofili e violentatori di bambini sono sempre di più”.

Il processo è stato aggiornato al 6 novembre prossimo quando verranno sentiti altri testimoni dell’accusa e testimoni della difesa.

 

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