L’AQUILA, 3 febbraio – La droga, principalmente cocaina, veniva ordinata via sms e lasciata in consegna, dietro pagamento anticipato nel corso di un apposito incontro, in un posto stabilito nascosto tra la vegetazione.  Una sorta di vero e proprio “take away” dello spaccio quello scoperto dai Carabinieri di L’Aquila, che ha portato a nove ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere e il resto ai domiciliari, e alla denuncia di altre sei persone a piede libero.

Ordinanze eseguite questa mattina, con otto persone arrestate ed una ancora ricercata. A finire in manette gli aquilani Armando Beccia, 48 anni, e Romina Sabatini, 23, e gli albanesi Bledar Shehaj, 37, considerato al vertice dello spaccio e l’unico in carcere, Anton Krygia, 31, Ardian Ismaili, 47, Piro Metushi, 45, Idajet Saliaj, 28, Enver Fusha, 28.

Ad illustrare i dettagli dell’operazione, che ha visto anche il sequestro di 4.600 euro e di oltre 110 grammi di stupefacenti, il comandante della Compagnia Nacca, il comandante del nucleo operativo radiomobile, il tenente Maximilian Papale e il comandante della stazione di Pizzoli, Alessandro Silvi.

Le indagini, condotte dai militari del nucleo operativo e radiomobile del capoluogo abruzzese e della stazione di Pizzoli e coordinate dal pm Roberta D’Avolio, sono durate dal settembre 2015 al maggio 2016 e hanno consentito di disarticolare un pericoloso sodalizio criminale composto da 14 persone, 4 italiani e 10 albanesi, che spacciava al dettaglio per lo più cocaina nelle località di Pizzoli, Barete, Arischia, Cagnano Amiterno, Montereale e sulla stessa L’Aquila, in particolare nelle frazioni di Bazzano e Paganica.  Droga cvhe veniva ordinata per telefono, come dimostra uno dei tanti sms intercettati. “Come va zio….”, dove i puntini di sospensione equivalevano, secondo gli inquirenti, alle relative doso di stupefacenti richieste.

Sessantuno i capi di imputazione contestati tra spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.