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Convegno sulla Repubblica di Salò nella sala Allende: bufera sul sindaco di Nereto

Convegno sulla Repubblica di Salò nella sala Allende: bufera sul sindaco di Nereto

TERAMO, 30 agosto – Nella sala intitolata a Salvador Allende si parla di storia della Repubblica di Salò in un convegno organizzato da Forza Nuova e Nuove Sintesi. E sul sindaco Pd di Nereto Giuliano Di Flavio piovono critiche e proteste.
Lapidario Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista:
“Davvero gli amministratori del PD a forza di arruolare gente che proviene dalla destra hanno perso la bussola.
E’ triste che questo possa accadere in una provincia che fu protagonista della lotta della Resistenza armata contro il nazifascismo. In caso l’amministrazione comunale non ritiri l’autorizzazione crediamo indispensabile che il 23 l’Anpi e tutte le forze democratiche e antifasciste abruzzesi si diano appuntamento a Nereto per una manifestazione”.
Durissimo anche Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana:
“Dopo le frasi razziste del segretario di Alba Adriatica arriva la giunta  di Nereto che concede la sala comunale, dedicata a Salvador Allende, per un’iniziativa congiunta di Forza Nuova e Nuove Sintesi sulla storia della Repubblica di Salò. Credo serva ormai l’intervento di uno psichiatra al Partito Democratico. Siamo in piena crisi di identità. State legittimando chi vuole mistificare la storia. Chiedo al Segretario Regionale Marco Rapino – conclude Licheri – di intervenire subito, questo é  uno schiaffo alla memoria e alla storia della nostra repubblica”.
E da Marco Rapino la risposta arriva:
“Nessuna ambiguità può esserci da parte delle nostre amministrazioni comunali nei confronti di associazioni e movimenti di ispirazione neofascista tantomeno per iniziative da loro promosse dato che i loro valori e e le loro idee sono incompatibili con la nostra Costituzione oltre che con i valori e gli ideali del Partito Democratico. Il Sindaco Di Flavio ci ha spiegato di non aver concesso la sala a Forza Nuova poiché la richiesta non era presentata a suo nome e comunque di non aver deliberato alcuna concessione a nessuna associazione. Prendiamo atto della sua spiegazione e non abbiamo ragione di dubitare della sua buona fede. Quanto accaduto non può per quanto ci riguarda mettere in ombra la nostra coerenza e determinazione nel combattere ogni ideologia che si richiami all’odio razziale e ad una stagione nefasta per la storia del nostro Paese”.
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