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Covid, migliora la provincia di Pescara: ha l’incidenza più bassa d’Italia. L’Aquila peggiora

Covid, migliora la provincia di Pescara: ha l’incidenza più bassa d’Italia. L’Aquila peggiora

PESCARA, 13 aprile – Dopo essere stata per diversi giorni, a fine febbraio, il territorio con il valore più alto, alla luce dei dati odierni Pescara è la provincia italiana con la più bassa incidenza settimanale dei casi per centomila abitanti: il dato al momento è pari a 53. Solo sei, nelle ultime 24 ore, i casi emersi. Al secondo posto, con un’incidenza pari a 55, c’è la provincia di Isernia e al terzo Campobasso (66). Peggiorano, invece, l’Aquilano (205) e, soprattutto, L’Aquila che, con 234, si avvicina alla soglia di allarme di 250. Il dato del Chietino è pari a 107 e quello del Teramano a 127. 

Il Pescarese, nella terza ondata – in Abruzzo partita in anticipo rispetto al resto d’Italia – è stato a lungo il territorio più colpito del Paese. Prima che altrove, infatti, tra le province di Pescara e Chieti e, in particolare, nell’area metropolitana del capoluogo adriatico, la variante inglese è rapidamente divenuta prevalente.

La circolazione del virus, complice la variante, è stata più sostenuta che mai. Tanto che il 16 febbraio la provincia di Pescara ha registrato il record di nuovi casi, 329, e tre giorni dopo, il 19 febbraio, quello dell’incidenza, che è arrivata a 505. Nella stessa data anche Pescara città ha raggiunto il picco massimo, pari a 522. Il territorio è rimasto in zona rossa per circa quaranta giorni. Con la variante inglese anche le maggiori restrizioni hanno fatto fatica, ma oggi, a quasi un mese dall’uscita dalla zona rossa, si vedono gli effetti delle misure. Ancora migliore del dato provinciale è quello del capoluogo adriatico, che ha un’incidenza pari a 47,5.

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