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E’ morto Attilio Cecchini, avvocato e giornalista. L’Aquila piange un animo nobile

E’ morto Attilio Cecchini, avvocato e giornalista. L’Aquila piange un animo nobile

L’AQUILA, 5 gennaio – Sotto il profondo rispetto delle istituzioni, l’animo di un rivoluzionario: uomo di garbato rigore professionale e raffinata delicatezza umana. Di don Attilio, da qualche ora, resta la storia.

La storia bella e complicata, di uno spirito inquieto e generoso. Attilio Cecchini ha attraversato 95 anni di vita con l’intensità e l’orgoglio dell’uomo eternamente curioso delle cose del mondo, delle sfaccettature della realtà. Quella curiosità che da giovane lo portò a fare il giornalista in Venezuela, dove divenne amico di Garcia Marquez, poi a Cuba. Che lo spinse a cambiare ancora, a tornare in Italia, da avvocato.

E lui la toga la vestiva davvero, con rispetto,  perché del principio di legalità aveva fatto ragione di vita, con quel tratto di fine intellettualità che lo portava a indagare fin nelle più profonde pieghe delle norme, a plasmarle sui casi concreti.

Solido punto di riferimento dell’avvocatura abruzzese Attilio Cecchini è stato presidente dell’ordine forense aquilano, candidato sindaco nella fase politica più difficile per l’Italia, quella immediatamente post tangentopoli, coscienza civile rigorosa anche nella città capovolta dal terremoto.

Spartiacque della lunga traversata professionale la dura, difficile difesa di Michele Perruzza, il muratore di Balsorano condannato per l’omicidio della nipotina Cristina Capoccitti. Un caso seguito pro bono, fino alla richiesta di revisione del processo e alla morte in carcere di quell’uomo che Cecchini  non ha mai lasciato solo.

I due mondi di don Attilio, separati dagli anni e da un oceano sono diventati un libro prima, un set teatrale poi, grazie alla lunga amicizia con il giornalista Angelo De Nicola: ricordi, fatti, narrazioni messi in ordine con amore e precisione scrupolosa

A fine 2019 per i settant’anni di professione Cecchini aveva ricevuto la toga di platino, l’Ordine dei giornalisti l’anno precedente gli aveva conferito il premio Polidoro alla carriera.

Ha scoperto di essere malato poco più di un mese fa, da qualche giorno era ricoverato nell’hospice dell’ex Onpi. I funerali giovedì prossimo, 7 gennaio, alle 15 nella basilica di Collemaggio. Un saluto che don Attilio, dovunque sarà, guarderà con quell’accenno di sorriso che il tempo e la vita avevano pian piano reso sempre più dolce. Ancorato a quella grandezza d’animo che neanche la morte potrà mai cancellare.

 

 

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