Regione
Stai leggendo
Falsi accreditamenti nella sanità: Angelini condannato a 7 anni

Falsi accreditamenti nella sanità: Angelini condannato a 7 anni

CHIETI, 25 ottobre – Sette anni di reclusione, per truffa e falso, all’ex imprenditore della sanità privata Vincenzo Maria Angelini. Questa la sentenza del tribunale di Chieti, nel processo che vedeva il grande accusatore della Sanitopoli abruzzese imputato insieme alla moglie Anna Maria Sollecito.

Entrambi gli imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste dall’accusa di associazione a delinquere, mentre per quanto riguarda il falso e la truffa, contestati anche alla Sollecito, il tribunale ha dichiarato il non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti della donna. Angelini è stato inoltre condannato a risarcire i danni in separato giudizio alla Asl, costituitasi parte civile, è stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed ha avuto l’ interdizione legale per la durata della pena.

Il tribunale di Chieti, presieduto da Geremia Spiniello, a latere Isabella Allieri e Andrea Di Berardino, ha inoltre ordinato la confisca della somma di 32 milioni e 615mila euro. La società Villa Pini srl, quale responsabile dell’illecito amministrativo derivante dalla truffa, si è vista applicare una sanzione pecuniaria pari a 400.000 euro. Alla stessa società sono state applicate, per la durata di due anni, le sanzioni interdittive del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio, l’esclusione di agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, l’eventuale revoca di quelli già concessi e il divieto di pubblicizzare beni o servizi. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

Il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto la condanna di Angelini a 4 anni, l’ assoluzione per il reato di associazione a delinquere, la prescrizione per la Sollecito. Secondo l’accusa,  la casa di cura Villa Pini, negli anni fra il 2005 e il 2007, sotto la gestione di Angelini, avrebbe espletato attività sanitaria non coperta da autorizzazione o accreditamento provvisorio e effettuato prestazioni a carico del sistema sanitario nazionale per discipline non accreditate quali l’ortopedia, l’oculistica, la cardiochirurgia, la chirurgia vascolare, la cardiologia, l’otorinolaringoiatria, le malattie e i disturbi dell’apparato riproduttivo femminile. La truffa, ovvero i crediti vantati in quel periodo da Villa Pini d’Abruzzo srl nei confronti della Regione e dalle Asl abruzzesi, in relazione alle prestazioni diverse da quelle accreditate, ammonterebbe, sempre secondo l’accusa, a 46 milioni e 751 mila euro. Angelini e la moglie non erano in aula, ma il loro difensore, l’avvocato Gianluigi Tucci, ha annunciato ricorso in appello.
 

 

Sette anni di reclusione, per truffa e falso, all’ex imprenditore della sanità privata Vincenzo Maria Angelini. Questa la sentenza del tribunale di Chieti, nel processo che vedeva Angelini imputato insieme alla moglie Anna Maria Sollecito.

Entrambi sono stati assolti perchè il fatto non sussiste dall’accusa di associazione a delinquere, mentre per quanto riguarda il falso e la truffa, contestati anche alla Sollecito, il tribunale ha dichiarato il non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti della donna. Angelini è stato inoltre condannato a risarcire i danni in separato giudizio alla Asl, costituitasi parte civile, stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed ha avuto l’ interdizione legale per la durata della pena.

Il tribunale di Chieti, presieduto da Geremia Spiniello, a latere Isabella Allieri e Andrea Di Berardino, ha inoltre ordinato la confisca della somma di 32 milioni e 615mila euro. La società Villa Pini srl, quale responsabile dell’illecito amministrativo derivante dalla truffa, si è vista applicare una sanzione pecuniaria pari a 400.000 euro. Alla stessa società sono state applicate, per la durata di due anni, le sanzioni interdittive del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio, l’esclusione di agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, l’eventuale revoca di quelli già concessi e il divieto di pubblicizzare beni o servizi. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
Il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto la condanna di Angelini a 4 anni, l’ assoluzione per il reato di associazione a delinquere, la prescrizione per la Sollecito. Secondo l’accusa,  la casa di cura Villa Pini, negli anni fra il 2005 e il 2007, sotto la gestione di Angelini, avrebbe espletato attività sanitaria non coperta da autorizzazione o accreditamento provvisorio e effettuato prestazioni a carico del sistema sanitario nazionale per discipline non accreditate quali l’ortopedia, l’oculistica, la cardiochirurgia, la chirurgia vascolare, la cardiologia, l’otorinolaringoiatria, le malattie e i disturbi dell’apparato riproduttivo femminile. La truffa, ovvero i crediti vantati in quel periodo da Villa Pini d’Abruzzo srl nei confronti della Regione e dalle Asl abruzzesi, in relazione alle prestazioni diverse da quelle accreditate, ammonterebbe, sempre secondo l’accusa, a 46 milioni e 751 mila euro. Angelini e la moglie non erano in aula, ma il loro difensore, l’avvocato Gianluigi Tucci, ha annunciato ricorso in appello.
 

Sette anni di reclusione, per truffa e falso, all’ex imprenditore della sanità privata Vincenzo Maria Angelini. Questa la sentenza del tribunale di Chieti, nel processo che vedeva Angelini imputato insieme alla moglie Anna Maria Sollecito.

Entrambi sono stati assolti perchè il fatto non sussiste dall’accusa di associazione a delinquere, mentre per quanto riguarda il falso e la truffa, contestati anche alla Sollecito, il tribunale ha dichiarato il non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti della donna. Angelini è stato inoltre condannato a risarcire i danni in separato giudizio alla Asl, costituitasi parte civile, stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed ha avuto l’ interdizione legale per la durata della pena.

Il tribunale di Chieti, presieduto da Geremia Spiniello, a latere Isabella Allieri e Andrea Di Berardino, ha inoltre ordinato la confisca della somma di 32 milioni e 615mila euro. La società Villa Pini srl, quale responsabile dell’illecito amministrativo derivante dalla truffa, si è vista applicare una sanzione pecuniaria pari a 400.000 euro. Alla stessa società sono state applicate, per la durata di due anni, le sanzioni interdittive del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio, l’esclusione di agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, l’eventuale revoca di quelli già concessi e il divieto di pubblicizzare beni o servizi. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
Il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto la condanna di Angelini a 4 anni, l’ assoluzione per il reato di associazione a delinquere, la prescrizione per la Sollecito. Secondo l’accusa,  la casa di cura Villa Pini, negli anni fra il 2005 e il 2007, sotto la gestione di Angelini, avrebbe espletato attività sanitaria non coperta da autorizzazione o accreditamento provvisorio e effettuato prestazioni a carico del sistema sanitario nazionale per discipline non accreditate quali l’ortopedia, l’oculistica, la cardiochirurgia, la chirurgia vascolare, la cardiologia, l’otorinolaringoiatria, le malattie e i disturbi dell’apparato riproduttivo femminile. La truffa, ovvero i crediti vantati in quel periodo da Villa Pini d’Abruzzo srl nei confronti della Regione e dalle Asl abruzzesi, in relazione alle prestazioni diverse da quelle accreditate, ammonterebbe, sempre secondo l’accusa, a 46 milioni e 751 mila euro. Angelini e la moglie non erano in aula, ma il loro difensore, l’avvocato Gianluigi Tucci, ha annunciato ricorso in appello.

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
100%
Arrabbiato
0%