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Francavilla, il sindaco Luciani si dimette: “Pronto a candidarmi a presidente della Regione Abruzzo”

Francavilla, il sindaco Luciani si dimette: “Pronto a candidarmi a presidente della Regione Abruzzo”

FRANCAVILLA AL MARE, 12 settembre – Il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani, è pronto a correre per la presidenza della Regione Abruzzo alle prossime elezioni. Lo annuncia lo stesso primo cittadino su Facebook, spiegando che domani, 13 settembre, protocollerà le sue dimissioni da sindaco, in quanto entro il 6 ottobre vanno eliminare le cosiddette cause di incompatibilità  alla candidatura, tra le quali è prevista la carica di sindaco di città superiori a 5.000 abitanti. Dimissioni che, in base alla legge, non sono efficaci e non hanno alcun effetto né sulla carica né sulla funzione se non decorsi 20 giorni dalla loro presentazione.

“Continuerò ad esercitare le mie funzioni h24 come ho sempre fatto e avrò tempo fino al 3 ottobre 2018 per decidere serenamente se ritirarle – scrive Luciani – questi 20 giorni saranno utili per capire se le numerose istanze che mi giungono da ogni parte della Regione Abruzzo affinché mi candidi per la carica di presidente non possano essere ricondotte su altre ipotesi. Istanze legate al merito delle questioni, dal turismo all’ambiente, dalla sanità ai trasporti, dall’agricoltura alle politiche sociali alle infrastrutture, per rendere grande come merita il nostro Abruzzo”.

“Non ho mai fatto mistero della mia aspirazione né del mio stato d’animo – aggiunge il sindaco – mi sentirei pronto, prontissimo ad affrontare questa sfida se non ci fosse la mia Francavilla a sussurrarmi di restare. Sono un po’ sconcertato dalle discussioni di questi giorni, tutte incentrate sui nomi di questo o di quello schieramento e non affatto rivolte al merito e ai territori. La buona politica avrebbe dovuto rivolgersi all’ascolto, all’autocritica. Segnare una rottura con il passato, fare un bagno di umiltà e ripartire dalle persone, termine quest’ultimo tanto caro a uno dei padri costituenti, lo statista Aldo Moro. Già, perché sono le persone al centro dell’universo, non certo i simboli”.

“Invece continuano i balletti romani, le scelte verticistiche, le spartizioni – scrive ancora Luciani – mi sento un corpo estraneo rispetto a queste dinamiche che non accetto e non tollero e come me tante persone nel nostro territorio regionale. Anche per questi motivi non escludo un possibile coinvolgimento al di fuori dei partiti tradizionali alcuni dei quali danno l’impressione di avere a cuore solo la loro conservazione o la loro crescita, a partire da quelli di Governo”.

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