Pescara
Stai leggendo
Il giallo di Ascoli-Perugia: via libera, protesta e annullamento. Pessima figura del Comune di Pescara

Il giallo di Ascoli-Perugia: via libera, protesta e annullamento. Pessima figura del Comune di Pescara

PESCARA, 18 novembre – E’ giallo sull’annullamento della partita del campionato di serie B Ascoli-Peugia, che si sarebbe dovuta disputare domani pomeriggio, alle 15, allo stadio Adriatico di Pescara. L’impianto marchigiano infatti non è agibile, in quanto devono essere ancora compiute altre verifiche legate alle scosse di terremoto che hanno colpito il centro Italia il mese scorso. L’amministrazione pescarese ha inizialmente concesso il via libera, ma oggi è arrivata l’improvvisa marcia indietro, a poche ore dalla partita. Ufficialmente per la concomitanza di altri eventi e per ragioni di sicurezza. Viste la modalità e la tempistica, però, sorge il dubbio che si tratti di una mossa compiuta per assecondare i tifosi del Pescara, che ieri avevano emesso un duro comunicato contro la decisione di far disputare la gara all’Adriatico, chiamando in causa proprio gli esponenti dell’amministrazione comunale.

“Abbiamo saputo dell’ufficialità di far disputare la partita Ascoli–Perugia in programma sabato alle 15 all’Adriatico di Pescara – era scritto nel comunicato dei Pescara Rangers, il gruppo portante della tifoserie organizzata -. Non abbiamo mai messo bocca su decisioni che non riguardano i colori biancazzurri, ma adesso è il caso che sindaco, assessori comunali e chiunque abbia in qualsiasi modo operato nel prendere questa decisione si assuma la propria responsabilità. Noi Pescara Rangers stiamo seriamente valutando di disertare la trasferta di Torino per rimanere sotto il nostro stadio, la nostra curva: non siamo ospiti a casa nostra e non permetteremo a nessuno di far si che accada tutto ciò. I Pescaresi devono essere liberi di parcheggiare, di ritrovarsi per la trasferta sotto la loro curva come è sempre accaduto. Non si può essere costretti a vedere una città militarizzata per una partita, considerata ad alto rischio , che vede protagoniste squadre che con Pescara non c’entrano nulla, se non per le storiche battaglie dentro e fuori dal campo. Con questo non vogliamo colpevolizzare due tifoserie che ancora una volta ci rimettono di tasca propria il seguire la propria squadra, per l’incompetenza dei “vertici alti”. Ribadiamo con fermezza, semmai ce ne fosse bisogno, la libertà di essere ultras, ma Pescara è dei pescaresi. Si parta o no per Torino, l’appuntamento è sabato ore 9 tutti sotto la Curva Nord”.

Come per incanto, il giorno dopo la pubblicazione del comunicato dei tifosi, arriva la notizia dell’annullamento della gara. Questa la spiegazione fornita, attraverso un comunicato congiunto, dal sindaco Marco Alessandrini, dal suo vice Enzo Del Vecchio e dall’assessore allo Sport, Giuliano Diodati:

“Stamane abbiamo appreso con rammarico in sede di Gos (il Gruppo Operativo di Sicurezza della Questura di Pescara, che mette insieme tutti i soggetti territoriali per le azioni di competenza per manifestazioni e incontri calcistici), della decisione di annullare l’incontro. Questa circostanza ci dispiace, per le condizioni che hanno costretto le squadre a rivolgersi ad altre strutture, ma la considerazione di una serie di problemi ci ha spinto a valutare l’impossibilità di concedere lo stadio, domani pomeriggio, per l’incontro fra Ascoli e Perugia. Non ci siamo mai tirati indietro quando qualcuno ha avuto difficoltà, com’è avvenuto con il Crotone, a cui abbiamo concesso la struttura per alcune partite e per ragioni di certo meno sensibili del terremoto, ed eravamo pronti anche questa volta, tant’è che nel pomeriggio di ieri avevamo approntato uno schema di delibera da usare allo scopo, dimostrandoci possibilisti anche ad uno svolgimento a porte chiuse dell’incontro. Ma per concedere altrimenti lo stadio dovevamo verificare che ci fossero tutte le condizioni di base a garanzia sia della sicurezza, che della fruibilità cittadina e farlo con un preavviso che è stato davvero esiguo. Ci siamo attivati non appena abbiamo saputo della richiesta di disputare a Pescara l’incontro, che inizialmente avrebbe dovuto tenersi in altri stadi delle Marche, così come rappresentatoci dai soggetti delegati della Società Ascoli Picchio FC 1898, già convocati per il Gos delle 13 di ieri ad Ascoli Piceno. Pur tenendo conto delle condizioni di criticità delle strutture marchigiane, abbiamo dovuto svolgere riscontri approfonditi per verificare che tutte le attività e iniziative previste per domani nell’area della partita ne consentissero lo svolgimento. E nella serata di ieri abbiamo riscontrato che le attività in corso nelle strutture e nella zona che sarebbe stata interessata dal perimetro di sicurezza richiesto per il match, in quanto incontro a rischio, non potevano convivere con le prescrizioni che accompagnano la partita, considerata anche la richiesta di un’estensione dell’area a garanzia dell’ordine pubblico riguardante l’intera via Pepe e i parcheggi lato mare di via Barbella, cosa che rendeva inaccessibili l’area e le strutture interessate dagli eventi programmati da tempo. Per domani sono infatti previsti presso l’Aurum, che si trova proprio dietro lo stadio e dunque proprio dentro tale perimetro, ben tre convegni e un evento: uno la mattina dedicato alla memoria di Aldo Moro, che prevede una grande affluenza di pubblico; uno che si protrae anche nel pomeriggio, a cura dell’Anffas, dedicato alla gestione dell’emergenza per persone diversamente abili che richiede la massima possibilità di accesso trattandosi proprio di una platea speciale; un convegno del Comune e, infine, un’iniziativa di un soggetto privato che ha già prenotato e pagato gli spazi assegnati. A questo si aggiungono poi anche gli eventi programmati dalle attività commerciali e di ristorazione che si trovano intorno allo stadio, che si sarebbero trovati dentro un territorio completamente isolato e non accessibile alla clientela. Infine, cosa ancora più delicata, il fatto di non poter emettere un’ordinanza 48 ore prima dell’evento per la rimozione delle auto, cosa che di certo avrebbe visto la presenza di intralci sulle vie interessate dal perimetro di sicurezza del match, una presenza in conflitto e d’impaccio per gli standard richiesti”.

Un lungo panegirico, con il quale l’amministrazione pescarese non si assume direttamente la responsabilità per l’annullamento della partita, ma parla di disposizioni del Gos. Al contempo, però, viene elencata una lunga serie di minuziose giustificazioni e in un passaggio, in particolare, si legge che “per concedere altrimenti lo stadio dovevamo verificare che ci fossero tutte le condizioni di base”. Parole che suonano come un’implicita ammissione di responsabilità e che fanno il paio con il comunicato diramato pochi minuti dopo dalla Lega di serie B:

“Appresa, con stupore e rammarico, la decisione manifestata da parte dell’amministrazione comunale di Pescara di non concedere, come in un primo momento, la disponibilità dello stadio Adriatico ‘Cornacchia’ per la disputa di Ascoli-Perugia, si comunica che il match si disputerà domenica 20 novembre, alle 15, nello stadio Del Duca, ad Ascoli Piceno. La partita si giocherà alle condizioni e prescrizioni che verranno stabilite all’esito della riunione della locale Commissione provinciale di vigilanza e controllo sugli pubblici spettacoli, convocata per oggi alle 17, nello stesso impianto sportivo, e dei provvedimenti conseguenti delle locali autorità competenti”.

Probabile, a questo punto, che Ascoli-Perugia si giochi nell’impianto marchigiano a porte chiuse. L’amministrazione pescarese, in ogni caso, non ne esce bene: nella migliore delle ipotesi è stata superficiale nel concedere inizialmente lo stadio, per poi essere costretta a rimangiarsi la parola data. Qualora avesse invece ceduto all’emotività dei tifosi biancazzurri, disinteressandosi delle esigenze di una comunità colpita dal terremoto, il giudizio risulterebbe decisamente più severo.

Aggiornamento !

Dopo la pubblicazione dell’articolo siamo stati contattati dall’assessore Diodati, che ha tenuto a fornire alcune precisazioni:

“Noi non avevamo assolutamente dato la certezza della disponibilità dello stadio, ma solo una disponibilità di massima. Ieri sera, infatti, abbiamo riunito la giunta in maniera stroardinaria, sentendo il direttore dell’Aurum e tutte le parti in causa. Subito dopo abbiamo avvertito anche il presidente della lega di serie B Abodi. Noi non sapevamo del comunicato dei tifosi del Pescara, ma sapevamo che c’erano dei contrasti tra i tifosi, tanto che inizialmente ci siamo preoccupati di far spostare la partenza dei tifosi biancazzurri per Torino in un’altra zona della città. Poi però sono emerse troppe difficoltà legate alla sicurezza e alla concomitanza di altri eventi, basti pensare che l’Aurum organizza i suoi eventi sulla base del calendario del Pescara. E’ vero che abbiamo comunicato l’annullamento della gara 24 ore prima della partita, ma è vero anche che a noi è stata chiesta la disponibilità solo 36 ore prima”.

 

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
100%
Arrabbiato
100%