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“Illegittima la sanzione alla Santa Croce”. Il giudice di pace di Avezzano dà torto alla Regione

“Illegittima la sanzione alla Santa Croce”. Il giudice di pace di Avezzano dà torto alla Regione

AVEZZANO, 23 novembre – E’ “nulla, inefficace e illegittima” la sanzione amministrativa di circa 3.300 euro che la Regione Abruzzo aveva inflitto alla Santa Croce spa per aver preso acqua senza autorizzazione dalla sorgente di Canistro. Lo ha stabilito il giudice di pace di Avezzano Gabriele Di Girolamo.

E’ la stessa azienda a comunicarlo in una nota. La regione aveva basato il provvedimento sulla lettura del contatore effettuata nel corso dell’ispezione nello stabilimento di Canistro del 20 luglio scorso e sul presupposto di una captazione illegittima. Il giudice ha accolto il ricorso firmato dagli avvocati Roberto Fasciani, del foro di Avezzano, e Giulio Mastroianni, del foro di Roma.

Il giudice di pace ha motivato la decisione assunta nella sentenza emessa l’8 novembre scorso, ritenendo che

“al momento dell’accertamento della violazione, avvenuta il 20 luglio 2016, era in vigore la proroga della concessione deliberata dalla giunta regionale”, in tal senso riferendosi alle delibere n.615 del 30/09/2014 e soprattutto n. 280 del 3/05/2016 con cui sempre secondo il giudice di pace, la Regione “ha sancito la proroga della concessione in possesso della Santa Croce”.

Sulla base della decisione del giudice la Santa Croce, nella persona dell’amministratore unico, Nicolino Montanaro, ha notificato alla Regione un’istanza di immediata revoca in autotutela del sequestro amministrativo preventivo di circa 8 milioni di litri di acqua,  che l’ente ritiene essere stata captata senza autorizzazione.

“Il giudice, tra i diversi motivi procedurali e sostanziali posti a base del ricorso – spiegano gli avvocati Fasciani e Mastroianni – ha deciso di entrare nel merito della questione, accogliendo la linea varie volte sostenuta dalla società nelle sedi istituzionali e giudiziarie e nelle diverse istanze di proroga proposte alla Regione, questione a cui l’Ente non ha mai inteso rispondere e prendere posizione, di contro, ordinando la chiusura del flusso idrico, elevando sanzioni e operando sequestri. E’ una sentenza che certamente mina le certezze della Regione e della quale comunque si dovrà tenere conto – concludono i legali della Santa Croce”.

La Santa Croce entro 120 giorni dallo scorso 21 novembre, procederà ai licenziamenti di 75 dipendenti in seguito alle procedure di mobilità attivate dopo la rottura dei rapporti con la Regione.

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