L’AQUILA, 18 ottobre – Nella vita è un imprenditore, ma il suo cuore, Gabriele Gravina, 63 anni, abruzzese di Sulmona, lo ha sempre speso per il calcio. Fino a diventare, poco meno di un anno fa, presidente di Lega Pro. Ora i rumors del pallone lo vogliono presidente, sì, ma della Federcalcio, al posto di Tavecchio.

Dalla sua Gravina ha l’amico di sempre, Giancarlo Abete, che di Tavecchio, che pure prima sosteneva, non vuol sentire parlare. E’ uno scacchiere politico abbastanza complesso quello che dovrebbe portare il manager abruzzese ai vertici del calcio italiano, che probabilmente si comporrà nei diversi schieramenti entro fine anno, visto che le elezioni dovrebbero esserci tra gennaio e febbraio del 2017.

Gravina ancora si schermisce, continuando a puntare su tutto il lavoro che sta facendo per la Lega Pro, ma che possa essere lui il grande oppositore di Tavecchio è praticamente cosa certa, visto che proprio dalla Lega Pro potrebbe portare in dote un bel pacchetto di voti, anche attualmente un po’ alleggerito

Per l’Abruzzo Gabriele Gravina resta indissolubilmente legato ai dodici anni magici del Castel di Sangro, alla favola della Serie B lentamente finita. E’ un pezzo di storia, per gli sportivi. Un osso duro per qualsiasi avversario.