L’Aquila, D’Alfonso indagato per corruzione
L’AQUILA , 16 febbraio – Sono corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio i reati contestati al presidente della Regione Luciano D’Alfonso dalla Procura dell’Aquila nell’ambito dell’inchiesta che oggi ha portato all‘acquisizione di numerosi atti nell’ufficio patrimonio di palazzo Silone, nel capoluogo.
Insieme con il presidente della Regione sono indagate altre quindici persone tra funzionari e imprenditori. Carabinieri e Polizia hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in diverse città abruzzesi.
Quando ha ricevuto l’avviso di proroga delle indagini il presidente della Regione ha dichiarato, con un comunicato:
“Mi dichiaro totalmente estraneo alle vicende e auspico una loro rapidissima definizione”.
Più o meno dello stesso tenore il messaggio rilanciato via Facebook:
“Questa mattina ho appreso che è in corso una verifica del mio operato da parte della Procura della Repubblica di L’Aquila per tre distinte vicende. Ritengo che la mia posizione sia assolutamente estranea a qualsivoglia fattispecie di reato e auspico un espletamento rapidissimo di ogni indagine. Ho fiducia nell’operato della magistratura così come ne avevo in passato, quando è stata sempre accertata la liceità delle mie condotte amministrative”.
Successivamente la stessa presidenza della Regione ha chiarito in una nota che nell’indagine sulla ricostruzione di palazzo Centi il nome di D’Alfonso non compare:
“Sono due le richieste di proroga delle indagini ricevute dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Riguardano una la città di Penne (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 18/11/2015) e una per lavori – solamente preventivati – alle case popolari Ater di Pescara (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 8/7/2016) – si legge nella nota. – Contestualmente – prosegue – è stato recapitato un altro documento (‘Ordine di esibizione di atti e documenti’) con il quale è stato notificato alla Regione Abruzzo che è in corso un procedimento penale sul cantiere di Palazzo Centi a L’Aquila nei confronti di 7 persone, in ordine alle quali si è compiuta acquisizione documentale; tra queste non compare il nome di Luciano D’Alfonso”.