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L’Aquila, gli architetti proclamano lo stato di agitazione: “Ricostruzione ferma”

L’Aquila, gli architetti proclamano lo stato di agitazione: “Ricostruzione ferma”

L’AQUILA, 12 novembre – L’Ordine degli Architetti della provincia dell’Aquila proclama lo stato di agitazione “contro il blocco della ricostruzione nel cratere 2009 e la mancata nomina, da parte del Governo centrale, dei responsabili degli uffici speciali per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc) e del comune dell’Aquila (Usra)”. Il presidente dell’Ordine provinciale, Edoardo Compagnone, parla di una “situazione gravissima”.

“Abbiamo convocato il consiglio per giovedì prossimo, all’Aquila: il primo punto all’ordine del giorno – dice Compagnone – sono le misure da adottare per contrastare il lassismo del Governo, che rischia di mettere in ginocchio imprese, professionisti e l’economia di un intero territorio”.

Sullo stato di agitazione, Compagnone sottolinea che “la mancata nomina in Usrc e Usra, gli uffici che approvano pratiche e progetti, sta pregiudicando l’andamento della ricostruzione, che è completamente ferma, con pesantissime ripercussioni economiche per il territorio. I professionisti, come le imprese, al momento hanno le mani legate: in provincia ci sono circa 600 architetti che lavorano alla ricostruzione e non ricevono più i pagamenti, in quanto non c’è nessuno ad apporre le firme. Quanto alle ditte edili, in buona parte di dimensioni medio-piccole, in mancanza di introiti metteranno in cassa integrazione gli operai e bloccheranno i cantieri”.

Una situazione indefinita e dai tempi incerti che ha preso il via lo scorso 30 ottobre, quando è scaduto il mandato di Raniero Fabrizi come responsabile ad interim Usrc, poi decaduto dalla guida dell’Usra, in scadenza a fine anno, per la nomina a capo della struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

“Il blocco si prolungherà per almeno 4-5 mesi. Ciò che pochi hanno compreso – incalza Compagnone – è che se anche il presidente del Consiglio dovesse procedere domani alla nomina del nuovo responsabile delle due strutture, passerà ancora qualche mese per completare l’iter burocratico. Ci sono tempi tecnici per ratifica e deposito della firma, il Governo avrebbe dovuto affrontare il problema per tempo”.

Compagnone conferma la partecipazione dell’Ordine degli architetti “a ogni forma di protesta pubblica, aderiremo alla manifestazione contro il Governo; nel contempo facciamo appello ai politici locali, di tutto l’arco costituzionale, perché facciano sentire la loro voce e aderiscano a una battaglia trasversale indispensabile”.

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