“Manifesti abusivi pro Renzi” in Abruzzo, partono gli esposti
PESCARA, 8 novembre – “Renzi e D’Alfonso violano le semplici norme che regolano la campagna elettorale”. Lo denunciano Maurizio Acerbo, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, e il segretario provinciale pescarese di Rc, Corrado Di Sante, che contestano la presenza nell’area metropolitana Pescara-Chieti di manifesti e cartelloni che annunciano il comizio per il ‘Sì’ con Renzi, previsto per giovedì. Ieri sera Rifondazione ha segnalato alla Polizia la presenza di un tabellone pubblicitario luminoso in via Silvio Pellico, mentre ci sono “numerosi manifesti in pubblica affissione a Pescara, due grandi striscioni sull’asse attrezzato ed un grande manifesto sulla struttura di Walter Tosto”. Oggi verrà presentato un esposto.
“Striscioni e insegne di propaganda elettorale – dicono Acerbo e Di Sante – in palese violazione della normativa vigente: dal 4 novembre l’affissione di materiali di propaganda è consentita solo negli spazi appositi predisposti dai comuni. Il Comune avrebbe il dovere di ricoprire tempestivamente e sanzionare tali abusi, ma non lo ha fatto”.
Vietata, inoltre, “ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico”. Tra l’altro, secondo Rifondazione, anche i manifesti per il ‘Sì’ affissi negli appositi spazi sarebbero “in palese violazione della normativa vigente in quanto non riportano l’indicazione del committente responsabile né l’indicazione del gruppo politico, parlamentari o promotori del referendum che ha provveduto alla stampa del manifesto”.
“Siamo di fronte all’esercizio dell’arroganza e della prepotenza. Renzi e D’Alfonso sono pieni di zie e sponsor e quindi le multe non li preoccupano. Semmai ne ricevano hanno risorse per pagarle o magari se le annullano pure facilmente. A questo uso arrogante e prepotente delle istituzioni diciamo No”, concludono Acerbo e Di Sante, rilanciando l’appuntamento con il corteo per il ‘No’, che sfilerà per le vie di Pescara contestualmente alla presenza del presidente del Consiglio.