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Mercatino etnico alla stazione, Confcommercio Pescara: “Scelta sbagliata e contraria al buon senso”

Mercatino etnico alla stazione, Confcommercio Pescara: “Scelta sbagliata e contraria al buon senso”

PESCARA, 7 giugno – “Una scelta sbagliata, contraria al buon senso e alla legge regionale e che, come se non bastasse, con una spesa per la sistemazione dei locali a dir poco scellerata“. La Confcommercio di Pescara riafferma per l’ennesima volta la propria contrarietà all’istituzione di un mercato etnico nei locali della stazione di Pescara, sostenendo che tale scelta sarebbe discriminatoria sia nei confronti dei cittadini extracomunitari che dei venditori ambulanti di ogni etnia.

“L’istituzione di un tale luogo, una sorta di ghetto, sarebbe inoltre pericolosa per ciò che potrebbe innescare alla luce degli ultimi tragici avvenimenti – scrive l’associazione di categoria – La Confcommercio di Pescara richiama il sindaco alle sue responsabilità alla luce dell’articolo 28 della legge regionale che regolamenta la materia , che cita testualmente al comma 1 che ‘I Comuni non possono procedere all’istituzione di nuovi mercati e fiere se non previo riordino, riqualificazione, potenziamento o ammodernamento di quelli già esistenti, compreso il loro potenziamento dimensionale, in presenza di idonee aree’. Inoltre la medesima legge prevede all’art. 11 comma 8 che sono” illegittime discriminazioni o priorità manifestate nei confronti degli operatori in base alla loro nazionalità o residenza, nonché la creazione di zone di tutela e di rispetto per l’attività degli operatori commerciali a posto fisso”. In sintesi, l’istituzione di un mercato etnico sarebbe contro legge e darebbe luogo ad un’opposizione legale presso i tribunali e ad azioni di responsabilità personali”.

Per l’associazione non vi sarebbe alcuna necessità di istituire un nuovo mercato, soprattutto a spese del Comune:

“E’ come se un negoziante che per anni ha operato abusivamente senza pagare l’affitto e le imposte venisse premiato allestendogli con risorse pubbliche un nuovo negozio – continua Confcommercio –
E’ assurdo tutto ciò e ricordiamo che nella sola città di Pescara si tengono ben otto mercati settimanali in cui possono essere integrati gli operatori senegalesi; gli ambulanti locali offrono la più totale disponibilità per la piena integrazione all’interno delle aree mercatali istituite dal Comune di Pescara ma anche negli altri comuni limitrofi”.

Da qui l’invito al Comune a fare un passo indietro e a destinare i soldi previsti per il mercatino alla riparazione delle strade, “piene di buche“, e al “ripristino di una situazione di decoro in città presentabile a turisti e visitatori

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