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Nuova Pescara, D’Alfonso adesso è favorevole. D’Alessandro: “Fusione a gennaio 2019”

Nuova Pescara, D’Alfonso adesso è favorevole. D’Alessandro: “Fusione a gennaio 2019”

PESCARA, 29 settembre – Ad oltre tre anni dal referendum sulla Nuova Pescara, che nel 2014 vide il 64% degli elettori di Pescara, Spoltore e Montesilvano esprimersi a favore della fusione dei tre comuni, la volontà dei cittadini non ha ancora trovato applicazione. Negli ultimi giorni, dopo che 22 soggetti tra associazioni di categoria e dei consumatori, sigle sindacali e ordini professionali, si sono costituiti in associazione, per chiedere l’attuazione del referendum, il dibattito sulla Nuova Pescara è tornato di attualità. L’amministrazione D’Alfonso, per bocca del consigliere Camillo D’Alessandro, fa sapere che la Regione è favorevole e che il progetto partirà il primo gennaio 2019.

In realtà qualche dubbio permane. D’Alfonso, in passato, è sempre stato freddo, quando non apertamente ostile, al progetto della Nuova Pescara. Già soltanto il fatto che a proporre il referendum fosse stato l’ex parlamentare dell’Idv, Carlo Costantini, e che questo gli impedisse di rivendicarne la paternità, deve avere frenato D’Alfonso, il cui attivismo tende invece ad essere esaltato quando ci sono in ballo opere o progetti sui quali può mettere il cappello.

E’ stato così per il Ponte del Mare ed è stato così anche per il Ponte Nuovo. In entrambi i casi, peraltro, esistono dubbi sulla primogenitura, con Rifondazione Comunista che rivendica di avere lanciato per prima l’idea del Ponte del Mare e con il centrodestra che afferma di avere avviato l’iter per la realizzazione del Ponte Nuovo. Ma questa è un’altra storia.

Tornando alla Nuova Pescara, un progetto che, tra l’altro, originariamente portava un altro nome, quello di Grande Pescara, oggi la Regione si dice intenzionata ad accelerare, per arrivare nel più breve tempo possibile all’approvazione della proposta di legge numero 206 del 2016, recante ‘Disposizioni per l’istituzione del Comune di Nuova Pescara’. D’Alessandro dice:

“Si è già provveduto a richiedere l’iscrizione del Progetto di legge all’ordine del giorno della prima seduta utile della Commissione consiliare competente, ai sensi del regolamento interno, e nel giro di due sedute del Consiglio regionale si mira a portare la legge all’approvazione”.

L’esponente della maggioranza regionale tiene a rimarcare:

“Il progetto, depositato su iniziativa del presidente Luciano D’Alfonso, dà seguito all’esito del referendum consultivo regionale del 25 maggio 2014, attraverso l’ottimizzazione del processo di fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, e contiene al suo interno un cronoprogramma dettagliato pronto a partire immediatamente, una volta ottenuta l’approvazione in Consiglio Regionale”.

D’Alessandro indica anche una data:

“Secondo il progetto di legge, la Nuova Pescara partirà il primo gennaio 2019, allontanando il pericolo di una fusione a freddo e immaginando un processo che non comporti ricadute negative per imprese e cittadini nella qualità e nei costi dei servizi. Sarà l’assemblea congiunta dei tre Consigli comunali a sovrintendere all’attuazione del processo di fusione e a predisporre, attraverso un’apposita Commissione eletta al suo interno, lo Statuto provvisorio del nuovo Comune”.

Naturalmente D’Alfonso giocherà un ruolo da protagonista. Un ruolo fondamentale, infatti, è assegnato dal progetto di legge al Comitato ristretto per il processo di fusione, da istituirsi entro 30 giorni dall’approvazione della legge, composto dal presidente della Regione e dai sindaci dei tre comuni, assistiti dai funzionari delle amministrazioni e da esperti, che potrà avvalersi anche del contributo dei Comitati nati sul territorio:

“Il Comitato per la fusione avrà il compito di predisporre il Programma generale per la fusione, sottoposto all’approvazione dei Consigli comunali, in cui saranno disciplinate le indicazioni operative per avviare da subito l’integrazione di funzioni e servizi tra i tre Comuni ed il loro allineamento istituzionale”.

Intanto Confindustria Chieti-Pescara ha presentato uno studio sulla base del quale, con la fusione dei tre Comuni, si otterrebbero risparmi per quasi 7 milioni di euro, relativi a costi della politica, per il personale, beni strumentali e società partecipate. La Nuova Pescara potrebbe inoltre contare su un territorio di 94 chilometri quadrati, con 192.000 abitanti e 80.000 famiglie, e con 20.765 imprese iscritte alla Camera di Commercio.

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