Operazione della Guardia Costiera in Abruzzo, chiusi 2 ristoranti e sequestrati 1.700 chili di pesce
PESCARA, 9 marzo – Una vasta operazione, condotta in Abruzzo dagli uomini della Direzione marittima di Pescara, ha portato alla chiusura di due ristoranti, al sequestro di 1.700 chili di pesce e a sanzioni per 43mila euro. I controlli, condotti da circa 100 militari della Guardia Costiera, hanno riguardato l’intera filiera della pesca, con l’obiettivo di accertare il rispetto delle normative tecniche di settore, comprese quelle a tutela della salute dei consumatori inerenti la qualità e la salubrità dei prodotti ittici immessi sul mercato.
I militari hanno eseguito accertamenti a bordo delle unità da pesca, nei punti di sbarco del prodotto ittico, nei centri di grande distribuzione, nei punti vendita al dettaglio, oltre che nei ristoranti. Nello specifico l’operazione ha puntato a verificare il rispetto delle disposizioni relative ai divieti di pesca imposti in particolari zone marittime, quali la Fossa di Pomo o l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, al divieto di pesca delle specie protette, alla corretta etichettatura dei prodotti e alla relativa tracciabilità.
Disposta la chiusura immediata di un ristorante di Martinsicuro, in seguito ad una attività di controllo condotta unitamente alla Asl di Teramo, in occasione della quale sono state accertate gravi violazioni sulle norme igienico-sanitarie in cucina.
Un altro controllo effettuato a Pescara ha permesso di scoprire l’esistenza di un esercizio commerciale di ristorazione privo di autorizzazioni, presso cui sono stati rinvenuti prodotti ittici pronti per la somministrazione. In questo caso il titolare è stato sanzionato e deferito alle autorità competenti.
Nell’ambito di una diversa operazione, i militari della Guardia Costiera hanno colto in attività di pesca un peschereccio che, avendo l’apparato di localizzazione satellitare in avaria, non avrebbe potuto prendere il mare. A carico del comandante del motopesca sono state elevate 2 sanzioni amministrative per 4mila euro, con il sequestro di oltre 1.600 chili di pescato e degli attrezzi da pesca. Il pescato successivamente è stato devoluto in beneficenza.