Pescara
Stai leggendo
Pescara, assolta Enrica Sabatini. Legittime le critiche sulla nomina di Veronica Teodoro

Pescara, assolta Enrica Sabatini. Legittime le critiche sulla nomina di Veronica Teodoro

PESCARA, 24 novembre – Assolta Enrica Sabatini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Pescara, che l’assessore comunale Gianni Teodoro aveva trascinato davanti al tribunale civile, chiedendo un maxi risarcimento di 250mila euro. Non c’è stata, dunque, alcuna lesione dell’immagine, ma legittima critica politica, nelle dichiarazioni della Sabatini, che aveva usato parole dure in occasione della nomina dell’allora diciannovenne Veronica Teodoro, figlia di Gianni Teodoro, ad assessore del Comune di Pescara.

Nel mirino di Gianni Teodoro erano finiti alcuni passaggi del discorso pronunciato in aula dall’esponente del M5s:

“Assoluta mancanza di onestà e libertà intellettuale evidenziata dalla scelta del sindaco. Il concettto di familismo amorale teorizzato da Banfield chiama in causa il comportamento di chi agisce in vista del proprio tornaconto per massimizzare i vantaggi materiali ed immediati della propria famiglia e in totale avversione al benessere della comunità. La nomina della figlia di Teodoro è il più chiaro e triste esempio di quanto la vecchia politica, sotto le vesti di un falso rinnovamento, si dimostri come sempre inadeguata, ricattabile e ricattatoria, oltre che assolutamente incapace di perseguire il bene comune”.

Dopo un iter processuale durato tre anni, oggi, in primo grado, il giudice del tribunale civile di Pescara ha sancito la legittimità di quelle dichiarazioni, condannando al contempo Teodoro al pagamento di 8.500 euro di spese processuali.

Enrica Sabatini ha commentato:

“Oggi si chiude un cerchio. Nel mio primo Consiglio Comunale e del M5s a Pescara decidemmo di denunciare con forza un modo di fare politica basato su restituzioni di favori elettorali e su una mera spartizione di poltrone. Contestammo fortemente la scelta del sindaco di nominare come assessore al patrimonio la figlia diciannovenne del presidente di una lista civica che aveva appoggiato lo stesso primo cittadino nella competizione elettorale. Ritenemmo questa scelta un triste esempio di quanto la vecchia politica, sotto le vesti di un falso rinnovamento, si dimostrasse inadeguata, ricattabile e ricattatoria, ricordando così tanto quel familismo amorale – di cui scriveva Edward Banfield – che guarda ai vantaggi materiali ed immediati della propria famiglia in totale avversione al benessere della comunità. Per queste mie parole fui trascinata in tribunale con una richiesta di risarcimento danni da 250 mila euro. Oggi – dopo tre lunghissimi anni – una sentenza mi dà ragione su tutti i fronti. Le espressioni da me usate – seppur dal tono aspro e graffiante – sono risultate essere connotate da un contenuto esclusivamente politico. Inoltre, viene definito come “corrispondente al vero il nucleo del messaggio politico da me diffuso in ordine alla logica spartitoria post elettorale, insensibile alla valorizzazione delle reali professionalità” sottesa alla suddetta nomina. In questi anni ho ricevuto il supporto di moltissimi cittadini e del mio avvocato ed amico di battaglie Andrea Colletti. Non è stato facile e ringrazio tutti di cuore. Ci sono stati molti momenti duri anche e soprattutto quando il pensiero di molti era: il sistema vincerà sempre. Ma oggi so che non è così. Il bullismo giuridico di chi ti trascina in tribunale anziché confrontarsi in un’aula democratica, è stato sconfitto. Oggi vince la libertà di espressione. Vince la critica politica e vince il coraggio di tutti quei cittadini che hanno deciso di pronunciare ad alta voce quello che molti – per tanto e troppo tempo – non hanno mai avuto il coraggio di dire”.

Il parlamentare Andrea Colletti, avvocato e deputato del M5S ha aggiunto:

“Quella di oggi non è una giornata importante per il M5S ma per la libertà di espressione e per l’Art. 21 della Costituzione Italiana che protegge chiunque voglia dare una espressione ma anche una critica politica ai politicanti di turno. È uscita in queste ultime ore la sentenza del Tribunale di Pescara sulla citazione di Gianni Teodoro alla consigliera Sabatini che era stata citata per un risarcimento danni per lesione di immagine di ben 250mila euro. Bene, questa sentenza ci ha dato – ha detto il parlamentare – completamente ragione e ha condannato Teodoro anche al risarcimento e al rimborso delle spese legali di questo grado. È questa una sentenza che ci dà ragione e dà ragione anche alla critica politica fatta sulla nomina dell’allora assessore Veronica Teodoro che poi lascio spazio alla nomina del padre, assessore Gianni Teodoro. Questa sentenza significa anche che in realtà le persone, i cittadini, i giornalisti possono sentirsi tutelati dal sistema e da queste minacce di risarcimento portate avanti da grandi società ma anche da politici, e se c’è un giudice terzo ed imparziale, questo giudice davvero può tutelare la libertà di espressione e questo è un monito a chi cita sconsideratamente le persone civilmente per cifre monstre, ma è anche un aiuto e un esempio per coloro che sono cittadini che non devono sentirsi minacciati”.

Mi sento...
Felice
50%
Orgoglioso
0%
Euforico
25%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
25%