PESCARA, 4 settembre – La battaglia tra la Cirfood e il Comune di Pescara si sposta sul piano legale. L’azienda ha infatti impugnato l’atto di risoluzione del contratto di refezione scolastica, considerato illegittimo, “a tutela dei propri interessi e della propria reputazione”.

La decisione del Comune era arrivata dopo che i primi di giugno oltre 200 bambini che frequentano diverse scuole di Pescara erano finiti in ospedale con sintomi gastrointestinali. Sintomi che secondo gli accertamenti sarebbero stati provocati  dal batterio Campylobacter.

Una vicenda che ha visto la Procura di Pescara aprire un’inchiesta con sei indagati, tra cui i rappresentanti delle due ditte che, in associazione temporanea di imprese, gestiscono il servizio refezione scolastica.

Nella nota con cui annuncia l’azione legale nei confronti del Comune la  Cirfood ricorda come siano “ancora in corso le indagini aventi l’obiettivo di accertare le responsabilità dei fatti che hanno portato al malessere di alcune decine di bambini residenti nel Comune di Pescara”, sottolineando come  l’impresa si suia resa “fin da subito disponibile ai dovuti accertamenti da parte delle autorità competenti”.