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Pescara, migranti davanti alla Prefettura: “Chiediamo di poter lavorare e pagare tasse”

Pescara, migranti davanti alla Prefettura: “Chiediamo di poter lavorare e pagare tasse”

PESCARA, 1 dicembre – Un centinaio di giovani africani, ospitati nei centri di accoglienza della provincia di Pescara, hanno dato vita ad un sit-in davanti al palazzo della Prefettura, per chiedere condizioni di vita migliori. Al loro fianco i militanti dell’Usb, l’Unione dei sindacati di base.

Una rappresentanza dei manifestanti ha incontrato il prefetto Gerardina Basilicata, alla quale hanno consegnato un documento con 11 richieste.

Yacouba Saganogo, dell’Aifwa, Associazione Ivoriani e Fratelli di West Africa, ha spiegato:

“Oggi siamo qui per chiedere dignità e libertà al prefetto, perché i ragazzi che stanno vivendo nei centri stanno soffrendo. Hanno difficoltà, perché vorrebbero avere un permesso di soggiorno e lavorare, anziché restare per due anni rinchiusi dentro le strutture senza far nulla. Stiamo chiedendo come fare per far avere a questi ragazzi un permesso di soggiorno, perché questi giovani vogliono vivere in Italia in pace, chiedono dignità, chiedono di lavorare e pagare le tasse, chiedono da tempo un miglioramento della loro condizione. Parliamo di giovani che hanno rischiato la vita per arrivare in Libia, dopo aver attraversato il deserto e il mare. La nostra richiesta è motivata anche dal fatto che una volta che questi ragazzi vengono mandati via dai centri, dopo due anni, vanno in strada senza nulla e vanno a delinquere. Dunque chiediamo che siano messi in regola per consentire loro di restare pacificamente in questo Paese”.

Saganogo ha fatto sapere che in Abruzzo, nei centri di accoglienza, sono ospitati oltre tremila ragazzi, che arrivano da Costa d’Avorio Ghana, Mali, Senegal, Gambia Nigeria e Guinea. Fra loro persone di religione cristiana, musulmani e animisti.

L’esponente dell’Aifwa ha concluso:

“Chiediamo dignità per giovani che prendono 2,50 euro al giorno e che se stanno male devono andare a curarsi in ospedale e pagare il ticket. Come possono farlo?”.

Rifondazione Comunista, attraverso una nota, ha espresso il proprio appoggio all’iniziativa:

“Sulla condizione dei migrati richiedenti asilo nei Cas della provincia di Pescara, occorre accendere i riflettori. Nel clima di odio e violenza alimentato dai razzisti e dai politicanti in cerca di notorietà, occorre ribadire la necessità di un’accoglienza degna, che parta dal rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo, rispettando quanto la normativa vigente prevede in merito alla richiesta di protezione internazionale. Rifondazione Comunista sostiene le richieste che l’Aifwa e l’Usb Abruzzo, oggi, hanno presentato al nuovo prefetto di Pescara Dott.ssa Gerardina Basilicata. È necessario che vengano superate le strutture e le procedure di emergenza che rischiano di mortificare tanto i migranti richiedenti asilo quanto il lavoro degli operatori, vanificando il percorso di richiesta di protezione internazionale: non può passare assolutamente l’idea che dietro l’accoglienza si nasconda solo un affare per i soliti noti. Per questo ribadiamo la necessità della partecipazione, dell’informazione e del controllo popolare dei centri di accoglienza, laddove scarseggiano i controlli degli enti governativi preposti. Va rivendicato un ruolo di protagonismo delle amministrazioni comunali attraverso l’attivazione del percorso Sprar, l’unica strada per uscire davvero e concretamente dalle procedure emergenziali”.

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