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Pescara, stabilizzati 48 precari di Attiva. Ancora in bilico la posizione di altri 25 lavoratori

Pescara, stabilizzati 48 precari di Attiva. Ancora in bilico la posizione di altri 25 lavoratori

PESCARA, 24 luglio 2017 – Si risolve positivamente, per 48 lavoratori precari di Attiva, il lungo percorso di precarietà che alla fine del 2015 culminò nell’interruzione del rapporto di lavoro. Una settantina di dipendenti precari della partecipata comunale per la raccolta dei rifiuti, rimasti senza occupazione, si accamparono per  protesta davanti al municipio pescarese e parallelamente ricorsero alle vie legali per chiedere il reintegro. Oggi, per 48 di loro, arriva la stabilizzazione. Agli altri non resta che sperare.

Ad annunciare la stabilizzazione dei precari è l’amministrazione comunale di Pescara, che ha già incontrato i vertici di Attiva per parlare dei nuovi contratti. Il vicesindaco Antonio Blasioli fa sapere:

“Quarantacinque lavoratori potranno beneficiare dei nuovi contratti previsti dal nuovo Piano, mentre altri tre vanno a fare fronte ad altrettanti pensionamenti”.

Ad ottenere il contratto a tempo indeterminato saranno i lavoratori che hanno risposto al bando di concorso. Un bando che, come spiega Blasioli:

“Riconosceva le professionalità di quanti avevano lavorato in aziende simili ad Attiva e nel frattempo avevano ottenuto contratti a tempo determinato che oggi si trasformano in tempo indeterminato. Fa seguito al decreto Madia, che aveva bloccato questa possibilità e ci aveva visto prendere questi lavoratori a tempo determinato. Oggi possiamo finalmente stabilizzarli con un risparmio che, per quanto riguarda Attiva, sarà di 90mila euro all’anno di Irap, ma anche con un legame che si solidifica fra lavoratori e azienda”.

L’amministratore unico di Attiva Spa, Massimo Del Papa, sottolinea:

“Oggi inizia una nuova fase, andiamo a chiudere un percorso che si era aperto tempo fa ed evidentemente lasciava diverse incognite. Ora potremo contare su un numero di lavoratori a tempo indeterminato all’interno della struttura e che potranno essere importanti per il futuro. Usciamo quindi da una fase travagliata di precarizzazione del lavoro in Attiva e ci avviamo ad essere una società con un suo organico, con i suoi dipendenti fissi e su cui si potrà investire in tema di formazione e miglioramento del servizio”.

Resta però in bilico la posizione di altri 25 dipendenti dell’azienda, come rimarca l’avvocato Carlo Alfani, che insieme al legale Fabio Di Paolo ha portato avanti le vertenze:

“Una quindicina di dipendenti hanno ottenuto la reintegra dal tribunale di Pescara e sono già tornati al lavoro. Un’altra decina di lavoratori dovrebbe ottenere il reintegro, nelle ultime cause fissate, entro il prossimo novembre. Le sentenze sono state però impugnate da Attiva e dunque c’è sempre il rischio che in appello le decisioni del giudice di primo grado vengano riformate”.

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