Piano sociale, più di cinquemila gli assistiti a Pescara
PESCARA, 16 novembre – Sono stati 5.292 gli interventi garantiti dal Comune attraverso il sistema di servizi del piano sociale nell’arco del 2015. I dati sono stati illustrati ieri nel corso del Forum cittadino sul Piano Sociale di Ambito Distrettuale di Pescara, che si è tenuto a Palazzo di Città, alla presenza dei rappresentanti di circa 70 associazioni di volontariato e cooperative, delle istituzioni, della Asl, delle organizzazioni sindacali e del mondo della scuola.
Nello specifico, 1.116 hanno riguardato gli anziani e sono stati suddivisi tra servizi di assistenza domiciliare, centri sociali e compartecipazione alla spesa socio-sanitaria.
522 gli interventi a favore di persone con disabilità, comprensivi di assistenza scolastica, centro diurno, trasporto scolastico e progetti finanziati da altri fondi, come il Piano Locale per la non autosufficienza.
1.654 gli interventi a sostegno delle famiglie e dei minori riguardanti servizi socio-psico-pedagogici, comunità, centri diurni, affido e adozioni.
2.000, infine, gli interventi nell’area di marginalità attivati tramite il pronto intervento sociale e progetti di inclusione.
“Sono dati che fotografano il profilo sociale locale, consentendoci di individuare risorse e fattori da valorizzare nella stesura del nuovo Piano Sociale e programmare al meglio il futuro” spiega l’assessore al Welfare e all’Innovazione socio-sanitaria, Antonella Allegrino.
Dall’analisi dettagliata emerge una diversa strategia e soprattutto in quali aree dovranno essere affrontati gli interventi
“Quella della marginalità, che comprende la condizione di povertà estrema ma anche il fenomeno delle nuove povertà – dice Allegrino – e che necessita di una rete di sostegno in grado di garantire cibo, lavoro e inclusione. Poi bisognerà investire a sostegno della politiche familiari, un’area in cui si manifesta sempre di più il bisogno di aiuti di carattere economico ma anche di supporti tesi ad un rafforzamento educativo e ad un processo di maggiore socializzazione, soprattutto per le famiglie monoparentali”.
Per quanto riguarda la popolazione anziana:
“La programmazione gli interventi non dovranno essere solo di carattere assistenziale per i non autosufficienti ma preventivi per il conseguimento di una longevità in salute. – conclude Allegrino – Bisognerà, infine, attuare interventi per andare incontro al bisogno di autonomia e di miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità, e politiche e servizi integrativi per gli immigrati, vista la loro forte presenza sul territorio”.