TERAMO, 11 dicembre – Cresce la differenziata, ma solo 19 comuni su 47 hanno superato l’obiettivo del 65% di differenziata come prevede la legge. E inoltre i costi del servizio sono più alti della media regionale e nazionale.

Sono alcuni dei dati principali del Rapporto sui rifiuti 2015 della Provincia di Teramo, che sarà presentato ufficialmente martedì 13 a partire dalle 10 nella sala consiliare dell’ente alla presenza del dirigente regionale del settore rifiuti Franco Gerardini e dei tecnici provinciali che hanno curato il rapporto.

Sul tavolo una provincia che continua ad aumentare la fetta di “differenziata” ma con una forbice molto alta tra un territorio e l’altro e che pur registrano una riduzione complessiva della produzione di rifiuti continua ad avere un problema di costi troppo alti sia rispetto al dato regionale che nazionale.

Entrando nello specifico sul podio della differenziata si conferma il comune di Torano Nuovo (con il 76,21%,) seguito da Montefino, Montorio al Vomano e Tossicia. Fra i Comuni sopra i 15 mila abitanti il più virtuoso è Giulianova seguito da Teramo. Nelle posizioni di coda troviamo tre comuni appartenenti alla fascia montana, ovvero Castelli, Isola del Gran Sasso e Fano Adriano.

Relativamente al quadro generale, invece, la produzione dei rifiuti è tornata a diminuire (nel 2014 era cresciuta) e quasi tutti i Comuni hanno implementato i servizi di igiene urbana con modalità porta a porta anche se solo 19 comuni su 47 hanno superato l’obiettivo del 65% di differenziata come prevede la legge.

Centrale il “nodo” costi : a causa dell’irrisolta questione degli impianti, la spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rimane infatti alta: 181,14 euro per abitante contro il dato nazionale di 158,86 e quello regionale di 176,77.