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Riciclaggio, funzionario di Banca Fucino arrestato in maxinchiesta a Roma

Riciclaggio, funzionario di Banca Fucino arrestato in maxinchiesta a Roma

AVEZZANO, 9 maggio – Riciclaggio di denaro per conto di uno dei più conosciuti ristoratori di Roma. C’è anche un funzionario di Banca Fucino, Adriano Nicolini,  tra le persone sottoposte a misura cautelare nell’ambito della maxinchiesta che ha portato alla chiusura dell’Assunta Madre, conosciutissimo ristorante di pesce della Capitale.

Altre cinque persone coinvolte nell’operazione: Gianni Micalusi, detto Johnny, proprietario del locale, finito in carcere insieme con Nicolini, l’imprenditore Vito Francesco Genovese, il commercialista Luciano Bozzi, e i figli Francesco e Lorenzo Micalusi tutti ai domiciliari.  L’ordinanza, eseguita dalla Squadra Mobile della Questura e dalla Guardia di Finanza di Roma, è stata firmata dal gip su richiesta della direzione distrettuale antimafia coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.

Sigilli anche al locale di via Giulia, uno dei più conosciuti e trendy di Roma frequentato da politici (Gianni Letta, Fausto Bertinotti, Massimo D’Alema, tanto per citarne qualcuno) personaggi dello spettacolo e sportivi (recente anche la visita del calciatore della Nazionale, ex Pescara Lorenzo Insigne).

Oltre al ristorante sono state sequestrate due società di commercio di prodotti ittici, la Metro Fish s.r.l. e il Centro ittico laziale s.r.l. e la Papa Giulio s.r.l., società di  gestione di esercizi pubblici e di ristorazione.

Proprio oggi Micalusi, avrebbe dovuto inaugurare un ristorante Assunta Madre a Montecarlo insieme a Flavio Briatore.

Le accuse, per gli arrestati, sono intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita. L’accusa per Nicolini è di aver riciclato 888.244 euro, provenienti dalle attività illecite di Micalusi.

 

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