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Ricostruzione privata post sisma 2016: su 1235 richieste i decreti di liquidazione sono solo 20

Ricostruzione privata post sisma 2016: su 1235 richieste i decreti di liquidazione sono solo 20

TERAMO, 10 ottobre – Se la ricostruzione pubblica post sisma 2016 procede a passo di lumaca non va meglio per la ricostruzione privata. A denunciare la lentezza nell’avvio dei cantieri il segretario provinciale della Filca Cisl Giancarlo De Sanctis, che sottolinea come a fronte di 1235 richieste pervenute all’Usr Abruzzo, per un totale di 125 milioni di  euro (con 16 dei 23 comuni del cratere ricadenti in provincia di Teramo, siano solo 20 i decreti di liquidazione).

“Dei 20 decreti di liquidazione, 5 riguardano danni lievi alle abitazioni, lo 0,5% delle richieste; 15 riguardano le attività produttive, il 9% delle richieste, di cui 1 per danni lievi, 4 i danni gravi e 10 le delocalizzazioni – scrive De Sanctis  – Solo a pensare che l’attuale massa salari dell’edilizia provinciale, oggi, è di circa 25 milioni di euro, con la partenza dei 1235 cantieri ci sarebbe un incremento occupazionale diretto di almeno 1500 lavoratori edili, un incremento che modificherebbe profondamente l’economia provinciale del nostro settore, riportandoci verso ii valori pre-crisi. Tutto ciò senza considerare l’impatto sull’indotto dell’edilizia che, in quanto settore anticiclico, stimola l’avvio indiretto di almeno altri 16 settori merceologici”.

Al primo posto nelle liste d’attesa per gli interventi di edilizia residenziale, c’è Teramo con 146 pratiche presentate, poi Montorio con 79 e Campli con 47 pratiche. Per le solo attività produttive, invece, al primo posto troviamo Castel Castagna con 13 pratiche di danno grave, seguito da Teramo con 7 pratiche, Isola e Montorio con 5, Campli con 4.

“Aziende chiuse e lavoratori licenziati per l’inefficienza della nostra macchina amministrativa – continua De Sanctis – Il problema di tali ritardi è legato alla lentezza con cui le pratiche vengono gestite dall’Usr Abruzzo, il cui personale è composto da 26 addetti: 1 dirigente, 9 tecnici e 16 amministrativi. Stiamo assistendo ad una leggera accelerazione dell’attività degli uffici, ma troppo poco rispetto a ciò che c’è da fare”.

Per la Cisl c’è dunque bisogno di snellire le procedure del Mude, il programma informatico per l’inoltro delle richieste, e dotare l’Usr di uno staff tecnico idoneo, in grado di smaltire l’enorme mole di pratiche accumulate, anche con l’apporto delle svariate società partecipate della Regione Abruzzo.

“Soluzioni che, come parti sociali del settore edile, abbiamo messo sul tavolo da molti mesi, ma che risultano irrealizzabili all’elefantiaca macchina istituzionale – conclude De Sanctis – Adesso che abbiamo le risorse, ci dobbiamo tutti accorciare le maniche e concentrarci sull’accelerazione del processo di avvio dei cantieri, dimostrando così il valore e l’efficienza della macchina pubblica, al servizio della sicurezza e del bene dei propri cittadini”.

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