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Salta il Consiglio regionale, M5s attacca: “Troppo impegnati a cercarsi poltrone più comode”

Salta il Consiglio regionale, M5s attacca: “Troppo impegnati a cercarsi poltrone più comode”

L’AQUILA, 17 ottobre – Salta il Consiglio regionale, che era in programma per questa mattina, ufficialmente per seguire da vicino la vertenza Honeywell. Secondo alcuni beni informati, però, si tratta soltanto di una mossa finalizzata ad evitare ulteriori imbarazzi, legati da una parte alle assenze strategiche e alle guerre di posizione per ottenere un posto tra i candidati in parlamento, e dall’altra ai seri problemi di bilancio, che finché non si accerteranno i residui attivi e passivi, di fatto impediscono di procedere a nuovi impegni di spesa.

E’ Camillo D’Alessandro, uno dei fedelissimi di D’Alfonso, a rendere nota la versione ufficiale della maggioranza in merito al rinvio della seduta del Consiglio al prossimo 31 ottobre:

“Oggi l’Abruzzo ha una priorità ed è la vertenza Honeywell, seguita direttamente dal presidente Luciano D’Alfonso e dal vice Giovanni Lolli. Considerato che questa mattina era convocata prima la commissione consiliare Bilancio e a seguire il Consiglio, abbiamo deciso di rinviare la seduta perché prevale l’impegno diretto del presidente nel seguire la delicata vertenza di Atessa, impegno che lo vede oggi a Roma dalla mattina fino alla serata”.

Sara Marcozzi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, fornisce una lettura dell’accaduto di segno completamente opposto:

“La realtà è che gli esponenti della maggioranza, in questi giorni, anziché pensare a fare gli interessi dei cittadini abruzzesi, sono troppo impegnati a cercarsi una poltrona più comoda”.

Gianluca Ranieri, capogruppo pentastellato all’Emiciclo, aggiunge:

“Si resta basiti per la tracotanza e l’assoluto disprezzo per la democrazia di questo governo regionale. Ci sono delle regole ben precise ed è necessario quantomeno il rispetto del processo democratico. E’impensabile che si debba venire a sapere del rinvio del consiglio dalla stampa prima ancora che l’organo preposto a decidere si sia riunito. Ma per quale motivo poi? Qualche assenza? Forse qualche ennesima rottura tra le file della maggioranza? Sta di fatto che Il Consiglio regionale è la massima espressione politica e istituzionale della regione e questo comportamento si traduce in un’assoluta mancanza di rispetto verso tutti quei cittadini che hanno messo la loro fiducia nelle mani di questi signori. Se non hanno la forza di aprire il Consiglio regionale e lavorare per il bene comune abbiano almeno il coraggio di prendersi la responsabilità di questa mancanza ed ammettere che non hanno più i numeri, la capacità e la forza di portare avanti questo governo”.

Duro affondo anche da parte del segretario regionale dell’Italia dei Valori, Lelio De Santis:

“Il Consiglio regionale d’Abruzzo, convocato per oggi, è stato rinviato al 31 ottobre e, così, continua le ferie estive, in spregio al ruolo e al prestigio della massima istituzione regionale. Non ci sono ragioni valide né giustificazioni plausibili per rinviare in continuazione l’assemblea elettiva, che dovrebbe affrontare i tanti problemi della comunità abruzzese, con provvedimenti e leggi, e che invece diventa un luogo che si frequenta quanto si vuole e quando si sta comodi”.

De Santis fa cenno anche ai costi di mantenimento del sistema politico regionale:

“Le cospicue indennità non vengono sospese, ma vengono percepite ugualmente senza che i consiglieri regionali, tutti e di tutti gli schieramenti politici, svolgano l’attività principale per cui vengono pagati. Non possono prevalere sempre le esigenze della politica e le aspettative elettorali dei singoli rispetto ai doveri istituzionali. La considerazione di cui gode oggi il Consiglio regionale ha toccato il fondo e l’indifferenza che copre questa pratica intollerabile è preoccupante, perché questi comportamenti non producono più nemmeno indignazione e protesta”.

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