Sanità, l’Abruzzo salda i debiti pregressi. Paolucci: “Con queste risorse finanzieremo gli investimenti”
PESCARA, 29 marzo – L’Abruzzo si butta alle spalle i debiti della sanità e lo fa con l’ultimo versamento di 27 milioni di euro, effettuato oggi, con il quale la Regione ha completato definitivamente il rimborso dei 168 milioni di euro di al fondo sanitario regionale. Ad annunciarlo l’assessore al bilancio Silvio Paolucci, che rivendica alla giunta D’Alfonso il merito di aver segnato il rilancio della sanità abruzzese.
“Questa giunta – commenta Paolucci – al momento del suo insediamento ha trovato una situazione economica del Ssrvizio sanitario regionale estremamente complessa. Bastano due dati su tutti per capire meglio la dimensione del problema: le Asl presentavano perdite da coprire per oltre 290 milioni di euro e la Regione aveva un debito verso la sanità di oltre 168 milioni. Questo debito sarebbe dovuto essere rimborsato alla sanità secondo un rigido cronoprogramma condiviso dalla passata amministrazione con il Ministero. Tuttavia non erano state individuate le fonti di finanziamento necessarie ai pagamenti, lasciando tale incombenza completamente a nostro carico”.
A peggiorare il quadro, secondo Paolucci, anche una crisi di liquidità nelle casse regionali legata alle mancate rendicontazioni all’Ue dei fondi Fas.
Mancate rendicontazioni che continua Paolucci, “ci hanno obbligato al finanziamento dei progetti approvati, senza ricevere fondi da Bruxelles“.
Adesso, saldati i debiti, per l’Abruzzo si dovrebbe aprire la strada degli investimenti.
“Con queste risorse andremo a finanziare gli investimenti in sanità, secondo gli obiettivi del piano di riqualificazione, con l’acquisizione di apparecchiature nuove e più performanti nei nostri ospedali e il potenziamento dei servizi territoriali – conclude Paolucci – Va inoltre sottolineato che aver messo in circolo per cassa nella nostra economia 300 milioni aggiuntivi per il settore dell’assistenza sanitaria, ha rappresentato uno sforzo importante per la Regione, ma anche un contributo utile e importante alla nostra economia, in un momento di crisi sistemica importante”.
