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Siccità nel vastese, la Regione Abruzzo chiede lo stato d’emergenza

Siccità nel vastese, la Regione Abruzzo chiede lo stato d’emergenza

VASTO, 2 settembre – Non solo incendi ma anche siccità. L’estate 2017 si è rivelata drammatica per l’Abruzzo, con  la Regione che dopo aver chiesto, proprio ieri, la dichiarazione dello stato d’emergenza per i roghi che hanno devastato migliaia di ettari di terreno, oggi ha presentato un’analoga richiesta per la grave carenza idrica che ha interessato e continua ad interessare l’area vastese.

Nella delibera con cui si chiede il riconoscimento dello stato d’emergenza è stato ratificato anche il decreto del presidente della Giunta regionale con il quale sono stati assunti alcuni provvedimenti di natura emergenziale attivati nell’area del Sangro e del vastese: l’autorizzazione al prelievo, fino alla data del 30 settembre, dal fiume Trigno,  dell’acqua da convogliare nell’impianto di potabilizzazione del Comune di San Salvo e l’autorizzazione, fino al 30 settembre, ove non risultasse disponibile l’acqua del fiume Trigno, all’utilizzo da parte dell’Ara dell’acqua per uso potabile dai punti di prelievo del Consorzio di Bonifica Sud del Comune di Mozzagrogna. Acqua da trasportare mediante l’utilizzo di autobotti fino allo stabilimento Pilkington di San Salvo.

Nella stessa delibera regionale viene inoltre precisato che le autorizzazioni ai prelievi di emergenza per consumo umano vengono rilasciate all’acquisizione dei certificati sanitari per l’utilizzazione dell’acqua ad uso potabile, rilasciate dal servizio igiene alimenti e nutrizione dell’Asl competente e con l’obbligo che le acque all’uscita del potabilizzatore devono presentare i requisiti rispondenti alle normative.

 “Abbiamo chiesto lo stato d’emergenza – sottolinea l’assessore Silvio Paolucci – per far fronte alla situazione che si sta verificando in conseguenza delle condizioni climatiche degli ultimi mesi. Peraltro, l’assenza di precipitazione ha fatto aggravare la situazione. A ciò si sono aggiunte le elevate temperature estive e questo ha portato a una situazione difficile soprattutto nell’area del Vastese e del Sangro dove la crisi idrica ha messo in ginocchio il territorio”.

Lo stato di emergenza, laddove venisse deliberato dal Consiglio dei Ministri, ha una durata massima di sei mesi rinnovabile una sola volta e consente l’assegnazione di fondi destinati unicamente all’approvvigionamento idropotabile nelle aree critiche individuate dalla Regione.

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