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Teramo, all’Università si studia alla Scuola di Legalità

Teramo, all’Università si studia alla Scuola di Legalità

TERAMO, 4 aprile – Accompagnare i giovani in un percorso, quello della legalità, che passa anche per l’istruzione ed il confronto con chi da sempre lotta per l’affermazione di quello che ancora oggi sembra lontano dall’essere un principio acquisito. E’ l’obiettivo della Scuola di Legalità promossa dall’Ateneo teramano in collaborazione con l’associazione nazionale Falcone e Borsellino, e che a partire da domani coinvolgerà gli studenti dell’Università teramana e quelli delle scuole superiori in una quattro giorni di incontri, testimonianze, dibattiti.

Un’iniziativa presentata ufficialmente questa mattina in conferenza stampa dal Rettore Luciano D’Amico e dal pro rettore vicario Dino Mastrocola e che prevede anche l’istituzione di quattro borse di studio a favore degli studenti dell’Ateneo e di una borsa di studio a favore di  una giovane vittima di tratta.

“Riteniamo che la legalità debba essere anche un elemento della formazione – ha sottolineato Mastrocola – Questa esperienza, che nasce dalla collaborazione con l’associazione Falcone e Borsellino e con il Consiglio regionale abruzzese parte quest’anno, possiamo dire che è un anno zero e si articolerà su 4 giornate: le prime 3 organizzate dalle facoltà di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Giurisprudenza dell’Ateneo  e la quarta a cura dell’associazione Falcone e Borsellino, che si terrà non a caso il  23 maggio, giorno della commemorazione della strage di Capaci, con diverse testimonianze”.

L’obiettivo è quello di formare i ragazzi, di arricchirli attraverso la riflessione e il confronto, con l’iniziativa rivolta sia agli studenti dell’Ateneo che a quelli delle scuole superiori.  A questi ultimi saranno riconosciuti 2 cfu (crediti formativi universitari), utili in caso di iscrizione ad un corso di laurea dell’Ateneo teramano.

Ad aprire le quattro giornate, domani mattina, l’appuntamento a cura della Facoltà di Scienze Politiche, che verterà sulla riflessione sul senso di questo progetto e sul perché abbia importanza oggi partecipare ad una scuola di legalità. Tra gli interventi quello di Mustapha Batzami, Imam e portavoce della comunità islamica abruzzese, di  Frà Loris D’Alessandro, cappellano del carcere di Palermo, e di una ragazza nigeriana vittima di tratta e ora ospitata in casa protetta.  Al termine della giornata, proprio Frà Loris e la responsabile della casa protetta riceveranno l’annuncio da parte dell’Ateneo della volontà di istituire una borsa di studio per coprire le spese del percorso di laurea triennale da offrire ad una giovane vittima di tratta.

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