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Teramo, botte a moglie e figlia: a processo

Teramo, botte a moglie e figlia: a processo

TERAMO, 21 dicembre – Insulti, minacce, botte. Continuate anche quando la moglie, malata di cancro, si è dovuta sottoporre ad un secondo intervento chirurgico e alle relative terapie. Un incubo continuato nonostante la separazione, con l’uomo rimasto in casa nonostante il provvedimento del giudice che gli imponeva di lasciare l’appartamento in favore delle due donne.  Almeno secondo le accuse mosse dalla Procura di Teramo ad un 55enne teramano, che oggi al termine dell’udienza preliminare davanti al giudice Domenico Canosa è stato rinviato a giudizio con le accuse di maltrattamenti in famiglia e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.

I fatti contestati all’uomo sarebbero andati avanti dall’aprile del 2014 fino alla primavera di quest’anno, con l’uomo che in più occasioni avrebbe maltrattato la moglie, con la quale si stava separando, e la figlia, insultandole e minacciandole di morte e, in diverse occasioni, anche picchiandole.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini in un’occasione l’uomo, in preda alla rabbia avrebbe anche scagliato una bottiglia di vetro contro la figlia, senza riuscire a colpirla, continuando ad insultare le due donne e tentando di schiaffeggiare la moglie anche davanti agli agenti della squadra volante, intervenuti sul posto  su richiesta delle due donne.

Atteggiamenti violenti perpetrati anche quando la moglie si è dovuta sottoporre ad un secondo intervento chirurgico per una patologia tumorale e aggravati, talvolta, anche dall’abuso di alcool, che avrebbe reso l’uomo ancora più aggressivo.

Violenze che dopo la denuncia delle due donne sono finite sul tavolo del pm Enrica Medori, che al termine delle indagini ha chiesto ed ottenuto il processo per l’uomo.

Al 55enne oltre al reato di maltrattamenti in famiglia viene contestata anche la mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, in quanto nonostante la separazione non avrebbe mai rispettato quando stabilito dal Tribunale, compreso l’obbligo di lasciare la casa familiare.

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