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Teramo, per l’associazione Robin Hood l’Università di Teramo è quella più cara in Abruzzo

Teramo, per l’associazione Robin Hood l’Università di Teramo è quella più cara in Abruzzo

TERAMO, 7 dicembre – Per l’associazione dei consumatori Robin Hood l’Università di Teramo è la più costosa d’Abruzzo.  Ad affermarlo, questa mattina, in una conferenza stampa, il presidente dell’associazione Pasquale Di Ferdinando che ha sottolineato tra le altre cose di aver ricevuto decine di telefonate e richieste di intervento da
parte dei genitori di studenti iscritti all’università di Teramo che segnalavano il problema della maxirata del 50% in scadenza al 21 dicembre e l’importo elevato delle tasse.

“Da uno studio recente l’università di Teramo con l’aumento del 127% delle tasse universitarie, nell’ultimo decennio, si è guadagnato il titolo di Università più costosa d’Abruzzo – ha dichiarato Di Ferdinando – Se poi compariamo i dati con l’ultimo studio della Federconsumatori Nazionale sulle principali città italiane anche in questo l’Università di Teramo. Tra l’altro un altro dato anomalo è quello relativo ai redditi sopra ai 50mila euro. Mettendo a confronto i dati della media nazionale elaborata dal centro studi, se la fascia di reddito dei 30.000 euro ha un costo di 1620 euro, a fronte di una media nazionale di 1093,67, per i redditi superiori ai 50mila il costo è di 2.160 euro,  fronte di una media nazionale di 2446,45”.

Sotto accusa anche la mancanza di agevolazioni specifiche previste per le zone terremotate.

“Le agevolazione ‘messe in pista’ da Unite – conclude Di Ferdinando – non sono altre che quelle previste dalla legge 236/2016 nota come Legge di Bilancio, che ha introdotto particolari agevolazione per favorire l’accesso all’istituzione universitaria e premiale per gli studenti più meritevoli”.

Immediata la replica dell’Università di Teramo:

“Uno degli obiettivi strategici del mio mandato è stato quello di ristabilire un’equità contributiva unitamente a una valorizzazione del merito. Per questo le tasse di iscrizione all’Università di Teramo sono state determinate con criteri di progressività, così come recita l’articolo 53 della Costituzione, ampliando la forbice tra le tasse dovute per i redditi medio bassi e quelle dovute per i redditi medio alti – dichiara il Rettore Luciano D’Amico –  Analogamente è stato previsto, in anticipo di circa due anni rispetto a quanto contemplato dall’ultima legge di bilancio, il sistema di esenzione totale in riferimento ai redditi medio bassi. Per i redditi elevati l’esenzione, totale o parziale, è collegata agli esami sostenuti e alla votazione media conseguita”.

Così, per esempio, spiega il Rettore,  hanno l’esenzione totale gli studenti con la media del 29 e gli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale in lingua inglese che abbiano svolto un periodo di studio all’estero, mentre è previsto un abbattimento del 50% per gli studenti iscritti a un corso di laurea magistrale in lingua inglese che abbiano una certificazione linguistica superiore a B1.

“Sempre a titolo di esempio, è previsto un abbattimento del 30% per gli studenti meritevoli che abbiano conseguito almeno 48 crediti formativi nell’anno accademico in corso – continua il Rettore – L’obiettivo programmato è riassumibile in questo modo: studenti meritevoli di fasce economiche deboli possono iscriversi all’Università di Teramo senza pagare tasse; studenti meritevoli di fasce economiche medie, grazie al sistema di esenzione, possono iscriversi pagando tasse persino inferiori rispetto a 10 anni fa; studenti di fasce economiche alte pagano, come è giusto che sia, tasse più elevate. A titolo di esempio uno studente il cui nucleo familiare rientri in una fascia di reddito netto di 100.000 euro l’anno è giusto che paghi una tassa universitaria di 2.160 euro”.

Un’Università, dunque, attenta alle fasce più deboli e agli studenti meritevoli:

“Come appare evidente – conclude D’Amico – la politica seguita è quella di non far pagare i meno abbienti meritevoli e di far pagare gli abbienti non meritevoli, così come il personaggio di Robin Hood ci ha insegnato nella prima infanzia”.

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