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Terremoto, 8 comuni teramani chiedono l’istituzione di “aree intermedie”

Terremoto, 8 comuni teramani chiedono l’istituzione di “aree intermedie”

TERAMO, 22 novembre – Arrivare all’individuazione di aree intermedie in cui rientrino i comuni danneggiati in maniera significativa dal terremoto, ma al momento esclusi sia dal cosiddetto “cratere” che da allegati ed elenchi che prevedono alcune misure di sostegno nel post-sisma. A chiederlo i sindaci di 8 comuni teramani i cui territori hanno subito gravi e ingenti danni dopo il terremoto del 30 ottobre e che hanno presentano alcuni emendamenti in merito ai provvedimenti approvati.

A chiedere l’istituzione delle aree intermedie, con agevolazioni su mutui e scadenze, la possibilità di assumere tecnici per la ricostruzione, la programmazione di fondi per il miglioramento sismico delle scuole sui propri territori, sono i sindaci dei comuni di Castellalto Vincenzo Di Marco, di Cermignano Santino Di Valerio, di Cellino Attanasio Giuseppe Del Papa, di Basciano Alessandro Frattaroli, di Canzano Franco Campitelli, di Notaresco Diego Di Bonaventura, di Pietracamela Michele Petraccia e di Penna S.Andrea Severino Serrani, che parlano a nome di una popolazione complessiva di 27 mila persone.

Nello specifico i sindaci con gli emendamenti proposti chiedono l’individuazione da parte del commissario straordinario di aree intermedie in cui rientrino quei Comuni che hanno subito ingenti danni pubblici e privati ma che non sono individuati “cratere”; di consentire anche ai Comuni facenti parte delle aree intermedie di assumere personale necessario per gli interventi di ricostruzione post-sisma, con i relativi oneri posti a carico del fondo per la ricostruzione o in subordine anche a carico dei bilanci comunali tramite la deroga ai limiti di assunzione pubblica; di esentare anche i Comuni facenti parte delle aree intermedie dal rispetto del pareggio di bilancio per gli anni 2016-17; di differire le rate di scadenza dei mutui concessi, come per i Comuni ricompresi negli allegati 1 e 2 anche per i Comuni facenti parte delle aree intermedie, di modificare il concetto di “Borghi storici” con “centri storici, quartieri, contrade, frazioni, vocaboli, case sparse e villaggi fuori dai centri storici e in borghi caratteristici”, in modo da garantire anche chi è fuori dal centro; di consentire la possibilità di cumulare il contributo del 50% (previsto per le seconde case fuori dal cratere e dai centri storici) della parte restante della spesa con le misure di detrazione fiscale concesse per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici; di innalzare la soglia della S.O.A. (Società Organismo di Attestazione) da 150mila a 300mila euro per favorire la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali, di programmare fondi specifici per l’edilizia scolastica anche con la riprogrammazione del piano triennale 2017-2019, necessari per il miglioramento e adeguamento sismico.

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