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Terremoto e scuole, allarme dei sindacati in Abruzzo: “35% edifici inagibile”

Terremoto e scuole, allarme dei sindacati in Abruzzo: “35% edifici inagibile”

PESCARA, 1 febbraio – I sindacati abruzzesi lanciano l’allarme sulla sicurezza degli edifici scolastici dopo il terremoto: sono inagibili 102 strutture su 292 ispezionate nelle province di Pescara, Teramo e L’Aquila, cioè quelle in cui ci sono comuni ricadenti nei diversi crateri sismici. Vale a dire che il 35% delle scuole in Abruzzo è inagibile. Se i dati, contenuti nel report del Centro operativo regionale (Cor), sono aggiornati al 15 dicembre 2016, secondo Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals-Confsal “terremoto, eccezionali nevicate ed alluvioni del gennaio 2017 hanno prodotto ulteriori danni agli edifici scolastici”. Maltempo e sisma, inoltre, hanno “ridotto notevolmente i giorni a disposizione per le iscrizioni e quindi i sindacati chiedono di “prorogare la scadenza”.

In particolare, a Pescara e in provincia è inagibile il 52% degli edifici (12 su 23), nel Teramano il 40% (70 su 194) e nell’Aquilano il 17% (13 su 75); non sono invece pervenute richieste di sopralluoghi nel Chietino.

I dati sulle scuole inagibili, rilanciati dai sindacati abruzzesi, sono contenuti in una lettera rivolta al ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Valeria Fedeli, consegnata in occasione di un incontro tra le segreterie nazionali e il ministero che si è svolto ieri, allargato ai sindacati delle regioni colpite dal terremoto.  Al momento sono 313 gli edifici scolastici per i quali i Comuni hanno chiesto una verifica strutturale rispetto all’indice di vulnerabilità.

Sottolineando che l’Abruzzo “è ancora lontano dall’ultimare i lavori di ricostruzione dopo il sisma del 2009”, i quattro segretari regionali – Cinzia Angrilli (Flc-Cgil), Davide Desiati (Cisl-Scuola), Enio Taglieri (Uil-Scuola) e Carlo Frascari (Snals-Confsal) – evidenziano come “le risorse economiche finora destinate all’edilizia scolastica abruzzese sono assolutamente insufficienti e sono necessari forti investimenti per assicurare agli alunni ed ai lavoratori ambienti sicuri e salubri”.

Poi il punto sui problemi dovuti a terremoto e maltempo e le conseguenti criticità per quanto riguarda le iscrizioni:

“Gli eventi sismici ed atmosferici hanno inoltre ridotto notevolmente i giorni a disposizione per le iscrizioni, sia per le istituzioni scolastiche sia per le famiglie. E’ stato fortemente pregiudicato l’orientamento scolastico. Centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza possibilità di utilizzare la rete elettrica e la rete telefonica per giorni e settimane, con la conseguenza di una forte limitazione nella conoscenza delle istituzioni scolastiche attraverso la rete telematica. E’ necessario prorogare di almeno due settimane la scadenza per le iscrizioni. Sono facilmente prevedibili variazioni, anche significative, delle iscrizioni tali da determinare variazioni sostanziali degli organici delle singole istituzioni scolastiche. Le organizzazioni sindacali chiedono che gli organici a livello provinciale non subiscano diminuzioni per un minimo di tre anni scolastici. Analogamente si richiede che il Miur sia parte attiva nel promuovere, di concerto con la Regione Abruzzo, la sospensione di qualsiasi intervento di dimensionamento scolastico derivante da diminuzioni degli alunni riconducibili agli eventi sismici ed atmosferici”.

Cgil, Cisl, Uil e Snals chiedono inoltre che venga “considerata l’eccezionalità degli eventi nell’anno scolastico 2016-17 per la validità dell’anno scolastico, indipendentemente dal numero di giorni di lezione” e che venga “assicurata la validità dell’anno per il personale docente nell’anno di prova, sia per i 180 giorni totali, sia per i 120 giorni di attività didattica”.

“Profondo disagio” e “danni”, secondo le quattro sigle, anche per il personale Ata, che, “a fronte di situazioni in cui non era possibile raggiungere o prestare servizio in condizioni di sicurezza ed ordinanze sindacali di sospensione delle attività didattiche e non di chiusura degli edifici, è stato costretto a raggiungere con grande pericolo le scuole, prestare servizio in edifici da sottoporre a verifiche per la sicurezza e senza riscaldamento”.

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