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Terremoto, il sindaco di Colledara: “Non siamo un comune di serie B”

Terremoto, il sindaco di Colledara: “Non siamo un comune di serie B”

TERAMO, 14 novembre – Non ci sta il sindaco di Colledara a veder messa la sua cittadina fuori dal cratere sismico. Non ci sta perché il territorio del suo comune conta 129 sfollati. Così Manuele Tiberii prende carta e penna e butta giù quel che pensa di “una scelta che ritenere totalmente incomprensibile è un complimento”.

 “Dal 24 di agosto – afferma – non si è mai avuta la possibilità di discutere, condividere e verificare globalmente la situazione creatasi a seguito dello sciame sismico che ha investito il nostro territorio. Si è raccontato nelle televisioni regionali, scritto in tutti i quotidiani e addirittura nel Times di Londra, ma sembra che a Colledara il terremoto non ci sia stato”.

Tiberii gioca anche, amaramente, la carta dell’ironia:

“Ora sarò costretto ad inviare una mail in Inghilterra per dire che gli immobili ‘bombardati’ che hanno fotografato ‘risalgono alla seconda guerra mondiale’ e non sono stati danneggiati il 30 ottobre 2016. Abbiamo gestito le criticità e i 129 sfollati. Al momento sono presenti tre zone rosse, una scuola e’ inagibile, 12 chiese danneggiate e inagibili, tutti i cimiteri chiusi, anche il campo sportivo comunale è chiuso e alcune strade sono state interdette al traffico. Si pensi solo che le famiglie senza casa sono maggiori rispetto al 2009″.

E le istituzioni sono state costantemente informate della situazione, man mano che si andava aggravando:

“Adesso ci aspettiamo che anche i nostri politici facciano qualcosa perché non si può’ sostenere, in questo momento di difficoltà economica della popolazione e delle piccole amministrazioni comunali, che le agevolazioni derivanti dall’inserimento nel cratere sismico siano ininfluenti. Per un comune come il mio – afferma Tiberii –  poter spendere 150.000 euro bloccati dal famoso patto di stabilità significa dare numerose risposte agli innumerevoli problemi presenti nel territorio”.

D’Alfonso ha promesso che in settimana tornerà in zona e  Tiberii si aspetta che nel frattempo si arrivi a un ripensamento rispetto alle scelte fatte:

“Cratere o non cratere, sisma o non sisma, da oggi torneremo ad operare, come prima e più di prima, per lo sviluppo del nostro territorio. Non ci fermeremo e se necessario faremo ricorso al sistema giudiziario. Confidiamo nella collaborazione delle istituzioni coinvolte affinché il nostro non diventi il Comune del No-Terremoto. Il presidente della Regione ci ha garantito che in settimana tornerà nelle nostre zone e speriamo che questi giorni siano utili per ripensare alle scelte fatte, analizzare meglio le reali condizioni dei nostri territori, per evitare alla mia popolazione di essere cittadini teramani di serie B”.

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