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Tribunali abruzzesi soppressi, Di Stefano: “Chiavaroli e Legnini ai vertici, ma centrosinistra non fa nulla”

Tribunali abruzzesi soppressi, Di Stefano: “Chiavaroli e Legnini ai vertici, ma centrosinistra non fa nulla”

PESCARA, 22 dicembre – Il deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano si lancia all’attacco del centrosinistra abruzzese sulla chiusura dei cosiddetti tribunali minori, che a Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano rischiano di essere soppressi in virtù del decreto Monti del 2012. In seguito, nel 2014, è intervenuta una proroga, ma la data di chiusura è stata soltanto posticipata al 2018.

“Il governo regionale e i parlamentari abruzzesi di centrosinistra, a parte tenere incontri, non hanno fatto nulla contro la chiusura dei tribunali minori, nonostante la regione non sia mai stata così rappresentata nel settore, in virtù dei ruoli ricoperti dal sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini – dice il parlamentare di Forza Italia, riferendosi all’incontro, organizzato nei giorni scorsi a Pescara dal presidente della giunta regionale D’Alfonso e dal presidente del Consiglio regionale Di Pangrazio, con i parlamentari abruzzesi, i sindaci delle città capoluogo e i sindaci delle città interessate dalla soppressione dei tribunali -. Dopo due anni di immobilismo D’Alfonso e Di Pangrazio si sono accorti del problema della chiusura e hanno organizzato un incontro. La Chiavaroli ha detto che è un problema da affrontare a livello parlamentare, ma con il centrosinistra abruzzese ai massimi vertici in materia di Giustizia, non dovrebbe neanche rendersi necessario coinvolgere tutto il parlamento per adottare un provvedimento al riguardo”.

Poi Di Stefano invita a rispolverare l’emendamento all’ultima finanziaria che lui stesso ha presentato nel tentativo di salvare i tribunali minori abruzzesi:

“Il decreto Monti concede delle deroghe, agli enti locali e alla Regione, che possono salvare i tribunali destinati alla soppressione facendosi carico dei costi di locazione e manutenzione degli immobili, e dei costi del personale. Poiché i dipendenti dei tribunali soppressi non andranno a casa, ma resteranno a carico del ministero, io ho proposto di stralciare la voce riguardante il personale, che rappresenta il capitolo più oneroso, lasciando inalterate le voci relative ai costi di locazione e manutenzione”.

L’emendamento presentato da Di Stefano è stato però bocciato.

“E’ stato approvato nel conseguente Ordine del giorno, che tuttavia rappresenta un’enunciazione politica e non un atto legislativo – spiega il deputato -. Ad ogni modo basterebbe riprendere quell’emendamento e riproporlo in qualunque altra norma attinente, a partire dal ‘milleproroghe’, per consentire ai tribunali abruzzesi di sopravvivere”.

Infine il parlamentare di Forza Italia lancia un invito polemico ai parlamentari del centrosinistra e al presidente della Regione:

“Noi la nostra parte l’abbiamo fatta. Stare al governo non vuole dire soltanto andare in giro con le auto blu, dunque il centrosinistra si assuma le sue responsabilità in parlamento e D’Alfonso, che è stato tanto attivo nella campagna per il Sì al referendum, si impegni allo stesso modo per portare il problema sul tavolo del ministro Orlando, finora impermeabile ad ogni ipotesi di riapertura della partita”.

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